La Camera di recente ha approvato una disposizione di Legge per tutelare i minori contro i fenomeni di molestie e di bullismo legati alla sfera del cyberbullismo. Purtroppo, però, più che un disegno di legge a favore di tale problema sociale, esso è diventato un’arma per coloro che ospitano alcuni contenuti sul web. Ma cos’è precisamente il cyberbullismo e soprattutto cosa prevede la nuova legge? Ecco le info a riguardo.

Cos’è il Cyberbullismo, forma più sfuggente di bullismo, e perché è pericoloso

Il bullismo, come tutti saprete, è un fenomeno che riguarda i minorenni che restano vittime dei cosiddetti bulli.

Questi ultimi esercitano su di loro violenza fisica o psicologica. Il cyberbullismo è identico ma avviene attraverso un mezzo elettronico come ad esempio i social network.

Il cyberbullismo può essere di due tipi ovvero quello diretto e indiretto. Nel primo le minacce verso la vittima  avvengono in maniera diretta, mentre nel secondo caso vengono divulgate delle calunnie sul suo conto. Purtroppo a differenza del bullismo, quello che avviene in rete è più grave in quanto il bullo può diffondere materiale compromettente sulla vittima o minacciarla senza che venga riconosciuto e di conseguenza condannato.

Proprio per far fronte a tale problema si crede bisogni educare sia i genitori che i tutori che potranno così a loro volta insegnare ai figli che è importantissimo non divulgare mai le proprie foto, video e dati personali per non correre il pericolo di essere bersagliati dai cyberbulli.

Cosa dice la legge su bullismo e cyberbullismo: 

Purtroppo una legge che tuteli coloro che sono vittime del cyberbullismo ancora non esiste anche se l’iniziale proposta della Ferrara avrebbe potuto davvero cambiare molto le carte in tavola.  Il disegno di legge, modificato più volte, e che diventerà una vera e propria legge se passerà al Senato servirà soltanto a legittimare la censura digitale.

Quindi, tutti coloro che si sentiranno offesi da contenuti pubblicati sul web, potranno richiedere al gestore del sito di rimuoverli e questi dovrà farlo entro ventiquattro ore senza che sia stata stabilita effettivamente l’offesa. Qualora il gestore del sito non provveda all’eliminazione del contenuto definito offensivo, allora la persona offesa potrà rivolgersi al garante della Privacy che infliggerà poi la dovuta punizione. Tale legge, quindi, non aiuterà minimamente i minori, ma farà sì che tutti i contenuti scomodi della rete possono essere rimossi velocemente.