Il nuovo progetto di BabelOn è più ambizioso di quanto si creda, ma allo stesso tempo meno complicato del previsto, almeno stando agli sviluppatori. Un sintetizzatore vocale che traduca in tutte le lingue del mondo, ma riproducendo la voce stessa del soggetto. Insomma, voi dite una frase in italiano, lui ve la riproduce ad esempio in norvegese, ma con la vostra stessa voce. Sembra fantascienza, ma non lo è, merito naturalmente dei passi da gigante che l’intelligenza artificiale sta facendo in tutti i settori della tecnologia.

BabelOn, la vostra voce in tutte le lingue

E’ per molti un sogno che si realizza, mai più torre di Babele, il famoso racconto biblico nel quale i popoli finirono per avere lingue diverse, destinati quindi a non poter più comunicare tra di loro (da qui l’ispirazione per il nome dell’azienda). Riproduzione vocale e traduzione simultanea non sono certo novità prese separatamente, ma messe insieme le due tecnologie potrebbero essere davvero una bomba. la società statunitense ci sta lavorando su da qualche anno e, grazie a una campagna di crowdfunding su IndieGoGo spera di riuscire a raccogliere i fondi per continuare nello sviluppo della sua invenzione.

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Il device di BabelOn necessiterà di un periodo di machine learning per imparare a riprodurre esattamente la vostra voce. Una sintesi vocale perfetta dunque grazie alla tecnica, ormai sempre più comune nel mondo dell’IA, dell’apprendimento automatico della macchina. Il traduttore automatico si comporrebbe di un dispositivo hardware, fatto da uno o più microfoni, uno speaker e i vari processori e chip necessari al suo corretto funzionamento, e alcuni software, che si occuperebbero della traduzione istantanea e della successiva sintesi vocale del messaggio nella lingua desiderata.

BabelOn solo per il mondo dei professionisti?

Immaginiamo la gioia di coloro che hanno contatti con l’estero, magari parenti lontani che parlano un’altra lingua, ora inizieranno già a fantasticare sul device di BabelOn, così da poter finalmente imbastire lunghe e complete soddisfazioni senza dover ricorrere a reminiscenze di un approssimativo inglese scolastico o all’impreciso e fastidioso Google Traslate.

Purtroppo però la cosa non sembra destinata a questo tipo di utilizzo. Al momento, infatti, gli sviluppatori stanno pensando a questo software esclusivamente per il mondo dei professionisti, ad esempio case sviluppatrici che realizzano videogame o software di videoconferenze in diretta. Non è naturalmente da escludere che, un giorno, il dispositivo possa arrivare nei nostri negozi per la vendita consumer.

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