Non ha la minima intenzione di perdere tempo Toyota che si concentra immediatamente su un progetto davvero interessante riguardante le auto connesse, ma che fa fantasticare molto con la mente, proiettandoci verso ciò che la fantascienza aveva già ipotizzato da tempo, le macchine parlanti.

Toyota, auto parlanti in arrivo

L’azienda giapponese si lancia nella produzione di auto parlanti, un progetto che sembra davvero destinato ad appassionare molti, del resto Toyota sta lavorando sempre più a stretto braccio con le migliori tecnologie e vanta già grandi introduzioni nel settore.

Già introdotto infatti l’Autonomous Emergency Braking su quasi tutti i veicoli e confermato la seconda generazione del Toyota Safety Sense, ora si tuffa nel mondo delle auto connesse. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa realmente si intende per auto parlanti.

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Scommettiamo che vi siete fatti un’idea un po’ diversa di cosa si intenda per auto parlante. Quella di Toyota saranno essenzialmente auto connesse, e parleranno tra loro nel senso che si invieranno informazioni a vicenda, così come le invieranno alle infrastrutture che dovranno sostenere tutta questa speciale tecnologia. Una rete perfetta di connessioni che reggerà tutto il sistema, detto DSRC (Dedicated Short-Range Communications), tecnologia che appunto permette questo tipo di funzionalità e che sarà operativa già dal 2020, l’anno designato per l’entrata in scena della guida autonoma, almeno in teoria.

Le parole di Jim Lentz, CEO di Toyota Motor Nord America, fanno capire quanto entusiasmo c’è in questo progetto che entro il 2021 dovrà essere messo in pratica negli USA. “Consentendo ai sistemi intelligenti dei veicoli di collaborare in modo più ampio ed efficace attraverso la tecnologia DSRC, possiamo fornire ai conducenti un futuro con zero incidenti mortali, miglior flusso del traffico e minor congestione. Riteniamo che una maggiore adozione di DSRC da parte di tutte le case automobilistiche non solo aiuterà i conducenti a raggiungere le loro destinazioni in modo più sicuro ed efficiente, ma aiuterà anche a gettare le basi per futuri sistemi di guida connessi e automatizzati.”

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