Una brutta tegola per la SIAE, che ha subito un attacco hacker. Rubati ben 60 GB di dati messi poi in vendita con la richiesta di riscatto da pagare in Bitcoin.

Attacco hacker SIAE, i dati rubati

La SIAE, Società Italiana degli Autori e degli Editori è stata vittima di un ransomware. L’attacco ha permesso ai cybercriminali di accedere e violare il sistema di cybersecurity della società. Secondo le prime ricostruzioni l’attacco ha permesso ai criminali di accedere e bloccare i computer della compagnia, ma queste voci sono state smentite dalla stessa SIAE la quale afferma invece che l’attacco non ha bloccato i loro computer, ma è stato opera di un data breach, ossia una fuga di dati.

Secondo ipotesi ancora tutte da confermare, tale fuga di dati sarebbe stata causata da un bug interno al sistema, sfruttato quindi dagli hacker per violare il sistema e trafugare ben 60 GB di dati grazie al codice malevolo del ransomware. Tale attacco è stato effettuato in modalità stealth, e quindi non ha lasciato traccia nei sistemi di cybersicurezza della società. Il mondo dello spettacolo ora è in agitazione, i dati rubati infatti appartengono ai tanti iscritti, artisti, musicisti e personaggi della cultura che erano iscritti alla compagnia per tutelare i propri diritti d’autore.

Attacco hacker SIAE, il riscatto

La SIAE ha subito denunciato l’accaduto alla Polizia Postale e al Garante della Privacy al fine di tutelare i propri iscritti, purtroppo però dopo qualche ora i dati rubati sono spuntati sul dark web sotto forma di demo del catalogo trafugato. Gli hacker ora chiedono un riscatto alla stessa SIAE per rimettere in possesso dei loro archivi i dati rubati, altrimenti gli stessi saranno venduti agli interessati sull’internet. Il riscatto è stato fissato in 3 milioni di Bitcoin, ma la SIAE ha già fatto sapere che non intende in alcun modo sottostare a questo ricatto per rientrare in possesso dei dati in questione.

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