Con la fine dell’estate ci prepariamo a dire addio a quei fastidiosissimi insetti che ogni anno ci torturano con le loro punture: stiamo parlando delle zanzare. L’app per tracciarle è il nuovo aiuto che la tecnologia mette a nostra disposizione. Con l’autunno, infatti, le zanzare lentamente spariscono dalle nostre case, ma torneranno in pochi mesi alla carica e sarà bene essere pronti a difendersi.

Purtroppo, le zanzare infatti non sono soltanto un fastidio, ma anche un pericolo in quanto possono essere mezzo di trasmissione di malattie virali più e meno pericolose.

Ecco quindi il motivo del nuovo supporto tecnologico che tiene sotto controllo il proliferarsi dei siti riproduttivi al fine di tenere a bada anche i possibili virus che trasmettono. Ma come funziona questa nuova app? Scopriamolo insieme.

App zanzare, ecco come funziona

Il progetto nasce grazie a Citizen Science Italia, un collettivo di ricerca che si propone di aiutare i cittadini rendendoli partecipi di alcune delle più innovative soluzioni scientifiche. L’annuncio della nuova app è arrivato via Twitter proprio dall’Istituto Superiore di Sanità, il quale ha pubblicato la locandina del progetto illustrandone brevemente i punti con tanto di hashtag. Cosa fare per partecipare all’iniziativa? Semplicissimo: per prima cosa bisognerà scaricare l’app Mosquito Alert, poi scattare alcune precise foto: delle zanzare che vediamo, dei siti riproduttivi e delle punture di cui siamo vittime. Infine, condividere il tutto via app.

Proprio di recente si è parlato del virus West Nile per alcuni casi riscontrati anche in Italia. Sul comunicato rilasciato dall’ISS si legge:

“monitorare le zanzare e i patogeni che possono trasmettere, come il virus West Nile, è importante per la salute pubblica e per la sanità animale”.

Allo sviluppo dell’app hanno lavorato il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza a cui partecipano l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, il Museo delle Scienze (MUSE) di Trento e l’Università di Bologna.

Tracciamento e controllo dei patogeni

Come detto, i cittadini non dovranno fare altro che scaricare l’app sul proprio smartphone, dopodiché scatteranno le foto da inviare ai ricercatori al fine di indagare nel dettaglio le zanzare tracciate e scoprire se sono portatrici di eventuali agenti patogeni e di virus pericolosi. Non serve essere esperti “zanzarologi” per contribuire alla ricerca. È infatti richiesta la foto di ogni tipo di esemplare, anche quella più comune, come per esempio la zanzara notturna (Culex pipiens). Si è scoperto infatti che è proprio questa la responsabile della trasmissione del famigerato virus West Nile succitato.

L’infezione in questione ha già registrato ben 386 casi nei soli mesi di giugno, luglio e agosto e 22 di questi hanno addirittura portato al decesso. La maggior parte delle segnalazioni sono arrivate dalle regioni settentrionali del paese, con il primo caso registrato in Veneto. Non mancano però anche riscontri in Toscana, Emilia Romagna e Sardegna. Purtroppo, a livello europeo l’Italia risulta essere il paese più colpito da questo virus, visto che dall’inizio della stagione estiva fino al 31 agosto il nostro paese è quello che ha fatto registrare il maggior numero di casi.