Continuano le polemiche sull’app IO, stavolta incentivata al download per il cashback di stato, un rimborso che arriva al 10% della spesa fatta tramite carte di debito e di credito. Ma a quanto pare le cose non stanno andando proprio come ci si aspettava, non solo per i malfunzionamenti ancora non del tutto risolti, ma anche per il solito problema della privacy che tanto ci sta a cuore.

App IO, problema privacy

Sul banco degli imputati ci finiscono il premier Conte e il Ministro dell’economia e delle Finanze Roberto Gualtie.

Si chiede una vera e propria interrogazione parlamentare a loro carico per chiarire la situazione IO, secondo i firmatari della richiesta, app dannosa e pericolosa per la nostra privacy. Tra i firmatari c’è la deputata di Forza Italia Simona Vietina, la quale afferma:

“In questi giorni ha preso il via il cosiddetto cashback di Stato, una procedura che ha visto l’adesione di milioni di italiani che, con le difficoltà ben note, si sono registrati sulla piattaforma Io per accedere a questa opportunità messa in campo dal Governo. È importante sottolineare che, nell’informativa sulla privacy che compare quando si scarica la app Io, necessaria a partecipare al cashback, viene dichiarato che la app “si avvale, limitatamente allo svolgimento di alcune attività, di fornitori terzi che risiedono in paesi extra-Ue (Usa). Di fatto, quindi, Io invia dati a soggetti terzi negli Stati Uniti, senza specificare in alcun modo quali dati e per quali finalità. Credo che si tratti di una cosa piuttosto grave: dati estremamente sensibili, come i dati personali, i conti bancari e soprattutto le abitudini di acquisto di ogni singolo utilizzatore della app Io finirebbero in un territorio dove il Governo ha un potere di accesso ai dati molto ampio. Nello scenario migliore il Governo Usa potrebbe prendere i dati provenienti dalla app Io e catalogarli per creare dei profili da utilizzare per motivi di sicurezza nazionale”.

Ma esiste realmente la possibilità di veder violata la propria privacy come sostiene la Vietina? Indubbiamente, le perplessità espresse dal deputato di Forza Italia sono del tutto legittime, effettivamente tale informativa lascia alquanto perplessi, anche se la sintesi finalizzata poi rimane una supposizione che a questo punto deve essere smentita o confermata dagli stessi sviluppatori di IO con un comunicato più chiaro ed esaustivo in merito. Del resto, lo stesso funzionamento dell’app appare ancora piuttosto altalenante per problemi tecnici che ogni tanto vengono riscontrati, quindi un upgrade generale (sia lato tech che lato privacy) è d’uopo e ci auguriamo giunga quanto prima.

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