Se ne parlava da quasi un anno ed ecco che, un po’ all’improvviso, la Google ha annunciato l’inizio dei test per le cosiddette Android Instant Apps, applicazione che nelle intenzioni degli sviluppatori non sarebbero da scaricare ma da visualizzare come se si trattasse di una pagina web. Google, ovviamente, non ha lasciato nulla al caso e, prima di dare avvio al roll-out, ha coinvolto un bel po’ di soggetti affinché facessero da apripista: parliamo di BuzzFeed, Periscope, Wish e Viki.

Al momento, dunque, si attendono i primi feedback sia da parte degli utenti che da parte degli stessi sviluppatori, e soltanto allora il colosso di Mountain View darà avvio alla release definitiva. Ma cosa sono e come funzionano le Android Instant Apps?

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Cosa sono le Android Instant Apps di Google

Iniziamo da quella che possiamo chiamare una definizione delle Android Instant Apps. Si tratta di vere e proprie applicazioni che possono essere, per così dire, consultate ma che non vanno scaricate. Si tratterebbe di un nuovo modo di intendere l’interazione su smartphone: molte volte siamo ‘obbligati’ a scaricare una app soltanto perché serve, ad esempio, a fare un check-in – molti MB scaricati a rimpinzare il nostro dispositivo, ma poche funzionalità e pochi usi effettivi. Insomma, grazie a connessioni internet sempre più veloci e a software sempre più avanzati, per molte applicazioni non occorrerà più andare nel Play Store, ma le funzionalità e i processi si attiveranno in tempo reale e soltanto quando ve ne sarà effettivo bisogno.

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Come funzionano le Android Instant Apps di Google

Ma come funzionano e perché, al di là del risparmio nel download, dovrebbero essere una rivoluzione? Innanzitutto, grazie alle Instant Apps di Google/Android, gli utenti potranno visualizzare in anteprima alcune funzioni delle app che, poi, potranno decidere di scaricare.

In secondo luogo, si potranno utilizzare determinati servizi, senza scaricare le app: come nell’esempio che abbiamo fatto anche prima, pensiamo a un check-in e alla necessità odierna di scaricare l’applicazione della compagnia che, in realtà, non ci servirebbe a null’altro. Vantaggi importanti li avrebbero, inoltre, anche gli stessi sviluppatori: invece di dover mettere in campo una ‘traduzione’ in formato app della propria interfaccia web, potrebbero tranquillamente rendere pubblici i propri servizi e informazioni direttamente all’interno di un ambiente protetto.

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