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Oggi: 05 Dic, 2025

Tasse nascoste? Ecco quelle che gli italiani pagano davvero senza saperlo o quasi

Ma davvero esistono tasse nascoste che un contribuente paga senza nemmeno rendersene conto? Ecco lo studio della Cgia di Mestre.
4 mesi fa
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tasse nascoste
Foto © Licenze Creative Commons

IMU sulla casa di proprietà, bollo auto sull’automobile, Canone Rai sul televisore, Tari sui rifiuti, IRPEF sui redditi e così via. In Italia, tutti — persone, famiglie, imprese — sono assoggettati a una moltitudine di imposte.

Se alcune sono note e visibili, oggi emerge un dato inequivocabile: spesso i contribuenti pagano tasse che nemmeno sanno di pagare. Sono le cosiddette tasse nascoste, come le definiscono molti media e siti specializzati. Pare infatti che il 90% dei contribuenti non sia consapevole dell’esistenza di diversi balzelli fiscali.

Tasse nascoste? Ecco quelle che gli italiani pagano davvero senza saperlo (o quasi)

La CGIA di Mestre ha condotto uno studio approfondito sulla pressione fiscale in Italia, mettendo in luce dati allarmanti, soprattutto in merito alla tassazione occulta, ovvero quella versata inconsapevolmente.

Lo studio prende come riferimento una famiglia tipo, composta da due genitori lavoratori e un figlio a carico al 50%. Il risultato? Oltre 20.000 euro all’anno di tasse pagate. Un carico fiscale enorme, che naturalmente varia da famiglia a famiglia. In media, si parla di una pressione fiscale pari a 20.231 euro annui per un nucleo familiare di questo tipo.

Uno studio che smaschera le tasse invisibili: più di 7.000 euro sfuggono alla consapevolezza

L’analisi è dettagliata e considera:

  • Circa 12.500 euro tra IRPEF, addizionali e contributi previdenziali;
  • Altri 7.087 euro di imposte indirette, comprese le tasse nascoste come IVA e accise.

L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, calcolata sul reddito prodotto. Le addizionali, di natura simile, finanziano Regioni e Comuni. I contributi previdenziali garantiscono invece la futura pensione e sono versati sia da lavoratori autonomi sia da dipendenti (in quest’ultimo caso tramite il datore di lavoro).

Ma oltre a queste, esistono anche le tasse invisibili: Canone Rai direttamente in bolletta, bollo auto, tributi sui servizi, accise e IVA, tutte comprese nei prezzi finali di beni e servizi.

Il meccanismo fiscale italiano finisce sotto accusa

Molti cittadini non si rendono conto che, facendo un pieno di benzina o la spesa al supermercato, stanno finanziando lo Stato. Le accise sono imposte invisibili inserite nel prezzo del carburante. Allo stesso modo, l’IVA incide su ogni bene acquistato.

Altre tasse, invece, sono esplicite:

  • L’IMU, pagata con modello F24 a giugno e dicembre, da chi possiede una seconda casa, una prima casa di lusso o una prima casa senza residenza anagrafica del nucleo familiare;
  • Il bollo auto, da versare ogni anno con varie modalità;
  • Il Canone Rai, oggi incluso nella bolletta elettrica, ma non sempre percepito come una voce distinta, tanto che molti pensano di pagare solo l’energia elettrica.

Le tasse nascoste abbassano davvero l’evasione fiscale?

Molti lavoratori sanno di pagare l’IRPEF, ma non conoscono le cifre esatte perché è il datore di lavoro a trattenerla alla fonte. Ad esempio, su uno stipendio annuo di 20.000 euro, circa 4.600 euro (al netto delle detrazioni) vanno allo Stato.

Questo sistema, basato su tasse occulte e trattenute alla fonte, permette allo Stato di incassare meglio e di più rispetto alle imposte che il contribuente deve versare autonomamente.

Infatti, secondo i dati, l’evasione fiscale è molto più alta per le tasse che devono essere pagate direttamente dal contribuente, senza filtri o automatismi.

Immaginiamo se ogni cittadino dovesse versare manualmente l’IVA ogni tre mesi, su ogni acquisto effettuato. Oppure se, per ogni rifornimento di benzina, dovesse pagare le accise con un modulo apposito.

È evidente, allora, che tassare alla fonte conviene allo Stato. Ma, allo stesso tempo, questo meccanismo fa sì che milioni di contribuenti paghino imposte senza rendersene conto.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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