La costruzione della manovra di bilancio 2026 procede ma continua a essere caratterizzata da un confronto serrato tra forze politiche, proposte di modifica ed emendamenti che si accavallano di giorno in giorno. Il testo definitivo è ancora lontano dall’essere definito, ma alcune delle ipotesi già note tornano a riapparire nel dibattito parlamentare. Tra queste, prende nuovamente spazio una misura che nella precedente legge di bilancio aveva suscitato commenti, critiche e reazioni opposte: un contributo dedicato alle scuole paritarie, pensato per sostenere le famiglie con redditi più bassi.
Il ritorno della proposta per scuole paritarie 1.500 euro per le famiglie
La proposta emendativa consiste in un voucher da 1.500 euro rivolto ai nuclei familiari con un ISEE inferiore ai 30mila euro, da utilizzare per le iscrizioni nelle scuole paritarie.
Non si tratta di un’idea nuova. Già lo scorso anno, durante la discussione della manovra precedente, aveva fatto emergere un ampio confronto politico, tra chi ne sottolineava la valenza sociale e chi invece la considerava una misura potenzialmente divisiva.
Il ritorno di questa proposta non è casuale: due emendamenti mirano, infatti, a reintrodurla nel pacchetto della prossima legge di bilancio. Il primo è presentato da Forza Italia con la firma di Claudio Lotito, figura che secondo indiscrezioni starebbe esercitando una forte pressione per far accogliere le proprie modifiche. Il secondo è promosso da Noi Moderati con prima firmataria Mariastella Gelmini, che oltre a rilanciare il voucher propone anche un intervento economico aggiuntivo mirato a sostenere gli istituti paritari di primo e secondo grado.
Ricordiamo anche che la manovra 2026 prevede novità nel calcolo ISEE in merito all’abitazione principale.
Una misura che aumenta la franchigia di esclusione dal calcolo.
Gli emendamenti di Gelmini: 20 milioni in più per il sistema delle paritarie
L’iniziativa legata alle scuole paritarie contenuta nella proposta di Gelmini va oltre il semplice contributo alle famiglie. Il suo emendamento, infatti, prevede uno stanziamento specifico di 20 milioni di euro destinati alle scuole secondarie paritarie, sia di primo sia di secondo grado.
Un fondo che mirerebbe a garantire una maggiore sostenibilità economica alle strutture che ogni anno accolgono migliaia di studenti e che svolgono una funzione educativa riconosciuta dal sistema nazionale di istruzione.
In questa prospettiva, l’iniezione di risorse avrebbe un duplice obiettivo: da un lato agevolare le famiglie che incontrano difficoltà nel sostenere i costi delle rette, dall’altro contribuire alla tenuta economica delle scuole stesse, soprattutto in una fase in cui molte realtà del settore affrontano sfide significative legate all’aumento delle spese di gestione.
Il percorso della manovra: tra approvazioni e possibili tagli
Come accade ogni anno, non tutte le proposte contenute negli emendamenti riusciranno a superare il lungo iter parlamentare. I due interventi relativi alle scuole paritarie dovranno prima essere valutati nel complesso del pacchetto di modifiche e, successivamente, approvati o esclusi durante l’esame in commissione. Solo dopo questa fase la manovra entrerà ufficialmente nella discussione tra Camera e Senato.
Il percorso legislativo prevede che l’intero testo venga approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre 2025.
La tempistica è stringente e, di conseguenza, molte delle proposte in discussione potrebbero subire limature, ridefinizioni o addirittura essere accantonate. Nulla garantisce, quindi, che il voucher da 1.500 euro e i 20 milioni aggiuntivi sopravvivano all’intero processo parlamentare. Tuttavia, la loro ripresentazione indica che il tema delle scuole paritarie rimane centrale in una parte del mondo politico.
Voucher per suole paritarie: un dibattito destinato a proseguire
Il confronto che accompagna la manovra 2026 non riguarda soltanto cifre e tabelle, ma tocca anche visioni diverse sul ruolo che le scuole paritarie rivestono nel sistema educativo nazionale. La reintroduzione del voucher e la richiesta di ulteriori fondi riaccendono un dibattito che probabilmente proseguirà durante tutto l’iter della legge di bilancio.
Da un lato, c’è chi considera questi interventi un supporto concreto alle famiglie con risorse limitate e un riconoscimento del valore che gli istituti paritari hanno nella formazione degli studenti. Dall’altro, non mancano posizioni critiche che temono un possibile squilibrio rispetto alla scuola statale o che ritengono prioritarie altre linee di investimento.
In attesa che la versione definitiva della manovra 2026 prenda forma, per ora, restano due proposte significative, capaci di influenzare sia le famiglie che frequentano il sistema paritario sia gli istituti stessi, in un contesto economico e politico che continua a evolversi.
Riassumendo
- La manovra 2026 è ancora in definizione e piena di emendamenti.
- Riappare il voucher da 1.500 euro per famiglie sotto 30mila euro.
- Due emendamenti ripropongono il sostegno alle scuole paritarie.
- Gelmini propone ulteriori 20 milioni alle paritarie secondarie.
- Le misure potrebbero essere approvate o escluse durante l’iter parlamentare.
- Il tema scuole paritarie resta centrale nel dibattito politico sulla manovra.

