Chi ha una carta Postepay deve fare molta attenzione agli innumerevoli tentativi di truffa che girano. L’ultimo mette in pericolo i clienti Tim, Wind, Tre Italia e Vodafone via Whatsapp, e-mail ed sms. Ecco come funziona la nuova truffa Postepay e come proteggersi.

Truffa Postepay su Whatspp ed sms: pericolo per i clienti Tim, Wind, Tre e Vodafone

Il metodo utilizzato per la truffa Postepay è quello del phishing, sistema attraverso il quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali.

E non solo: anche dati finanziari o codici di accesso. Nell’ultima truffa Postepay, i clienti Tim, Vodafone, Wind e Tre ricevono via messaggio o via Whatsapp questo messaggio: “Gentile cliente, se non visualizzi correttamente il messaggio segui il link https://bit.ly/2GSEr2y’”. Dopo aver cliccato sul link ci si ritrova su una finta pagina di Poste Italiane (un portale fake). Qui viene richiesto all’ignaro utente di inserire i propri codici di accesso con una scusa (ad esempio che la carta è stata bloccata per sicurezza e che quindi deve essere sbloccata). Quando si si inseriscono i dati, però, essi vengono immediatamente presi dagli hacker che svuotano il conto. Ricordiamo che Poste Italiane non interloquisce mai con i propri utenti mediante e-mail, messaggio o Whatsapp per questioni che riguardano la sicurezza del conto.

Truffa Postepay via telefono

La truffa Postepay corre anche via telefono. Di solito capita che un falso operatore chiami a casa dell’ignaro cliente e chieda le credenziali e il pin associato alla carta. I dati così forniti faranno sì che il falso operatore entri indisturbato sul conto Postepay. Ricordiamo che gli operatori di Poste Italiane non richiedono mai dati e codici via telefono. La prassi, qualora ci siano problemi,è quella di chiedere all’utente di presentarsi agli sportelli. Ma come si origina la truffa? Ebbene i truffatori mettono sull’allarme l’utente inviandogli messaggi in merito a presunte irregolarità che sarebbero state riscontrate sulla Postepay e chiedendo di cliccare su un fantomatico link per risolvere la situazione.

Il consiglio è quello di far circolare quanto più possibile questa notizia non solo ai parenti ma anche agli amici in modo tale che chi ha poca dimistichezza con gli strumenti informatici sappia a quale pericolo va incontro. Attenzione anche a fornire i propri dati al telefono: Poste Italiane non richiede dati sensibili né mediante e-mail, messaggi o Whatsapp.

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