È tornata la truffa delle auto usate con contachilometri contraffatti. È successo proprio ieri, come riporta l’Ansa, in una concessionaria plurimarche dell’entroterra sanbenedettese. Per questo la Guardia di Finanza di Ascoli Piceno ha denunciato per truffa una coppia, rappresentante della concessionaria, per aver venuto auto con contachilometri manomesso. I chilometri cancellati erano anche centinaia di migliaia e i clienti ne erano ignari. Ma come difendersi da questa tipologia di truffa che è non per nulla nuova?

La truffa delle auto usate: contachilometri contraffatti, come scoprirli

Vendere auto con contachilometri contraffatti è una pratica commerciale scorretta.

Questo perché il consumatore non potrà valutare per bene i costi futuri di manutenzione. C’è inoltre da dire che i chilometri percorsi da una vettura sono considerati il fattore deciso per l’acquisto del veicolo usato. La soglia critica è quella dei 100 mila chilometri che si possono fare in 4-5 anni. Il commerciante senza scrupoli, però, può alterare il contachilometri facendo apparire un valore di percorrenza diverso.

Uno dei modi per scoprire che i contachilometri sono contraffatti sarà quello di verificare se c’è un talloncino che riporta il cambio di olio ad una percorrenza più alta. Anche la verifica in un data base della casa fatto da un’officina autorizzata potrà aiutare. Inoltre collegarsi al portale dell’automobilista e controllare l’ultima revisione. Si dovrà solo inserire la targa della vettura per scoprire quanti chilometri quest’ultima ha percorso.

Come difendersi

Per proteggersi dalla truffa delle auto usate con contachilometri contraffatti è intervenuta a dare consigli l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il primo consiglio che fornisce, in caso si abbiano sospetti, è quello di minacciare una segnalazione all’Antitrust. L’Unione Nazionale Consumatori, poi, suggerisce di fare attenzione al contratto di vendita. Comunica poi che il Codice del Consumo stabilisce che spetta al venditore verificare quello che vende.

Vendere una vettura con il contachilometri alterato vuol dire fatturare una cosa diversa da quella che si aspettava il compratore. La responsabilità è quindi del venditore e può riguardare diversi aspetti. Il penale se ci sono prove della manipolazione del contachilometri, contrattuale per avere venduto una cosa diversa e istituzionale. Quest’ultimo per pratica commerciale scorretta.

L’Unione Nazionale Consumatori invita ad agire entro il temine legale della garanzia di 24 mesi se si hanno prove di contachilometri alterati o 12 mesi in caso di accordo. Sarebbe consigliabile per l’Associazione, inoltre, inviare una raccomandata di Andata e Ritorno al venditore contestando il difetto di conformità grave ai sensi dell’articolo 129 CdC. Qualora il venditore dovesse trovare delle scuse, poi, si potrà segnalare l’accaduto anche all’Agcm. Nel caso non si trovi nessun accordo, invece, si dovrà iniziare un’azione legale e nel caso si sospetti di essere vittime di una truffa, l’Associazione consiglia anche di depositare una denuncia alla Polizia o ai Carabinieri.

Leggi anche: Truffa Poste Italiane via SMS, attenzione al messaggio che ruba i dati
[email protected]