Il Consiglio di Stato in un’ultima sentenza ha stabilito che il rimborso per le tariffe telefoniche a 28 giorni deve essere automatico. Questa è la notizia che tantissimi utenti aspettavano da mesi. Significa che non sarà necessario fare richiesta per ricevere indietro quanto pagato in più ma sarà automatico. La sentenza è stata pubblicata il 5 febbraio 2020. Ecco le info in merito.

La sentenza del Consiglio di Stato del 5 febbraio

Il 5 febbraio 2020 è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce che il rimborso delle tariffe telefoniche a 28 giorni dovrà essere automatico.

Fino ad oggi, invece, gli operatori telefonici li hanno erogati soltanto a chi ne ha fatto specifica richiesta. Tale decisione è nota già da luglio 2019 ma solo ora è stata pubblicata e nelle motivazioni si legge anche quanto segue: “il passaggio alla tariffazione a 28 giorni è stato sleale ed eversivo“. Ora finalmente si è stabilito in che modo dovranno essere erogati tali rimborsi. Ricordiamo che l’Agcom aveva sempre insistito affinché avvenissero in automatico ma i vari operatori telefonici avevano ribadito la loro correttezza ad assegnarli soltanto a chi ne faceva una richiesta specifica.

Ricordiamo che a chiamare in causa l’Organo Amministrativo è stato l’operatore telefonico Vodafone che aveva fatto ricorso contro la delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione che, come detto, voleva che il rimborso fosse automatico.

Cosa cambia adesso

Per ottenere il rimborso per i giorni erosi con fatturazione a 28 giorni fino a ieri si doveva fare richiesta ai vari operatori telefonici. La Repubblica.it in merito a ciò ha comunicato che da fonti vicine agli operatori è emerso che soltanto il 5% degli utenti ha fatto richiesta di rimborso, una cifra quindi davvero molto bassa. Il numero di coloro che sono coinvolti nella vicenda della tariffazione è però molto più alto. Proprio per questo i vari operatori telefonici hanno cercato in tutti i modi di non rimborsare i clienti in bolletta (la cifra sarebbe dovuta essere di circa 20-30 euro) in quanto, secondo una stima, avrebbero perso o centinaia di milioni di euro.

Sicuramente la decisione del Consiglio di Stato non piacerà agli operatori ma finalmente, grazie ad essa, si è stabilito un criterio preciso. In più il Consiglio di Stato ha anche deciso che l’Agcom ha il poter di imporre alle aziende la propria decisione. Ricordiamo che quest’ultimo era pronto a scendere in campo per far rispettare la delibera con eventuale multa agli operatori.

Leggete anche: Servizi telefonici a pagamento: basta un sms per eliminarli, ecco come fare

[email protected]