Il caro bollette riguarda anche lo smart working. Purtroppo chi lavora da casa, infatti, potrà arrivare a spendere per le bollette, a causa degli ultimi aumenti trimestrali dell’Arera, anche il 230% in più rispetto allo scorso anno. Questa tipologia di lavoro definito agile interessa sempre più persone, è cresciuto infatti negli ultimi anni sempre di più: prima della pandemia gli occupati in tale modo erano l’11% mentre adesso al 32,5%. Come fare allora per risparmiare?

Lo smart working piace ai lavoratori ma è un salasso

Arriva un’ultima analisi condotta da Selectra, il servizio che aiuta privati e aziende a scegliere il loro fornitore di luce, gas, telefonia e internet.

Da essa si evince che nel mese di febbraio un lavoratore in smart working a tempo pieno spenderà 57 euro in più nella bolletta della luce e 159 euro per il gas. Ciò rispetto al 2021 ed esattamente al mese di febbraio scorso. Come detto, tale metodologia di lavoro piace a sempre più lavoratori (esattamente al 55%) ma ora c’è il grave problema legato agli aumenti delle utenze domestiche.
Dall’analisi di Selectra emerge che lavorare in smart working full time per chi si affida al Servizio di Maggior Tutela costa 57 euro in più nella bolletta della luce a febbraio (230% in più) mentre per il gas 159 euro in più (rincaro 220%). Chi ha un’offerta con il Mercato Libero pagherà di più rispetto a febbraio 2021 ma di meno rispetto al Mercato Tutelato: 45,5 euro per la luce e 32 euro per il gas.
Secondo le stime di Selectra, il passaggio al Mercato Libero potrebbero convenire. Nelle prossime settimane, infatti, la media delle offerte resterà più bassa della tariffa del Mercato Tutelato per Luce e Gas. Il risparmio sarà quindi quello di 700 euro circa in bolletta per i prossimi dodici mesi. Questo perché con il Mercato Libero si può scegliere un’offerta ad un prezzo bloccato per 1 o 2 anni mentre con il Tutelato è l’Autorità che cambia il prezzo ogni tre mesi.

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