È arrivato, almeno in Gazzetta Ufficiale, il decreto che contiene le norme sugli sconti sui prezzi di benzina e diesel. Alle pompe, però, nulla sembra essere cambiato: i prezzi non sono ancora stati aggiornati. Qual è la ragione? Bisogna partire da un presupposto, sottolineato di recente anche dal ministro Cingolani: quando il costo del barile di petrolio sale, il prezzo dei carburanti sale nell’immediato; quando il costo del barile di petrolio scende, i prezzi alla pompa scendono con estrema lentezza. Ma questa volta il problema sembra essere diverso.

Lo sconto su benzina e diesel non è dovuto a un abbassamento del valore della materia prima, ma a un taglio delle accise. Perché i distributori allora non adeguano i prezzi?

L’entità dello sconto di benzina e diesel

Il decreto legge recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il taglio delle accise, deciso dal governo, è nell’rodine di 25 centesimi sia per benzina che per diesel, che, con il 22% di IVA, ammonta a 30,5 centesimi. Per quanto concerne il GPL, invece, le accise sono tagliate nell’ordine di 8,5 centesimi che con l’IVA raggiunge la cifra di 10,37 centesimi.
Quali sono le ragioni per cui questo sconto su benzina e diesel non viene ancora applicato dai distributori di carburanti?

Il rispetto della filiera produttiva contro il taglio delle accise e lo sconto benzina e diesel

È inutile attendersi che il prezzo dei carburanti scenda immediatamente dopo il decreto che ha stabilito lo sconto su benzina e diesel. La prima ragione è molto semplice. Negli ultimi giorni, i benzinai hanno visto ridurre di circa un terzo la clientela, in quanto tutti attendevano il decreto annunciato per fare benzina e diesel a prezzi più bassi. La seconda ragione concerne la filiera produttiva. I carburanti in vendita in questo momento sono stati acquistati quando le accise non erano state ancora tagliate e non è chiaro come debbano comportarsi i distributori.


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