Sono tempi duri. La crisi economica, l’aumento delle materie prime, il conflitto tra Russia e Ucraina sono tutti fattori che hanno provocato rincari di ogni genere. In vista dell’inverno che sta per arrivare e del timore di aumenti per gas e luce, molti stanno valutando di acquistare una stufa a pellet. I prezzi di questo combustibile, però, sono alle stelle ed il motivo è da additarsi ai costi alti dell’energia per la produzione e a quelli salatissimi della distribuzione.

Resta però uno dei metodi più economici per riscaldare.

Il pellet nasce nel 1973 in seguito alla crisi energetica mondiale degli anni settanta ma la vera produzione è iniziata negli anni ottanta. I vantaggi di questo combustibile all’epoca, così come ora, sono notevoli. Si va dal risparmio energetico a quello economico, argomento tanto caro a molti.

Ma cos’è per l’esattezza il pellet? A guardarlo sembra cibo per criceti ma in realtà si tratta di cilindretti che provengono dagli scarti di lavorazione del legno. Si può dire, quindi, che scaldandosi con il pellet è “un po’” come tornare alle origini quando tutti si riunivano davanti al focolare, alimentato però con ceppi di legna.

Ma cosa sta succedendo, perché si parla di aumento del 100%?

A gravare sulla stagione fredda non saranno solo le bollette salate di luce e gas ma anche i prezzi del pellet alle stelle. Rispetto allo scorso anno un sacco da quindici chili costa in media 10 euro. Prima si pagavano, invece, 5 euro. Per scaldare un’abitazione di 100 metri quadri, quindi, si dovranno spendere più di 1300 euro, un vero salasso per chi non riesce a sostenere gli innumerevoli costi.

C’è poi una brutta notizia ovvero la minore disponibilità. Si stima che nella prossima stagione, infatti, essa sarà inferiore anche del 30%. In più negli ultimi giorni, vista la domanda crescente e l’offerta minima, i sacchetti da 15 chili sono venduti anche a 14 euro.

Il motivo è semplice. Importiamo pellet da Slovenia, Austria e Germania ma per la scarsità di gas anche altri paesi hanno e continuano a fare incetta di questo combustibile. Lo squilibrio tra domanda e offerta, quindi, ha portato ad una grossa speculazione sui prezzi. Per questo in molti si chiedono perché lo stato non vigila in quanto sarebbe semplice controllare che i prezzi vengano applicati in modo corretto. Chi ha deciso di acquistare stufe a pellet ora si chiede se riuscirà a pagare il materiale per rientrare rientrare nei costi dell’investimento.

Dove acquistare pellet per avere il miglior rapporto qualità-costo

Da Nord a Sud si denuncia un rincaro del pellet anche del 100%. Nonostante il prezzo alle stelle, riscaldare la propria casa con questo combustibile resta la scelta più economica ma anche la migliore per l’ambiente. Usando pellet, si produce, infatti, meno anidride carbonica rispetto al Gpl o gas e poi, poiché è naturale al 100%, si può smaltire tranquillamente anche in giardino.

Per risparmiare sul pellet, il periodo ideale per acquistarlo era l’estate, tra maggio e luglio. Adesso una soluzione potrebbe essere quella di acquistarlo sfuso anziché in sacchi in quanto anche la confezione impatta sul prezzo. Ci si potrebbe poi iscrivere ad un gruppo di acquisto o crearne uno, facendo però sempre attenzione alla provenienza del prodotto. A chi vuole acquistare stufe a pellet, adesso, ricordiamo che lo Stato mette a disposizione dei bonus e che ci sono anche agevolazioni regionali.
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