L’estate sta arrivando e con essa vi sarà la chiusura delle scuole. Proprio per questo i genitori che lavorano e non hanno la possibilità di permettersi una baby sitter si affideranno ai nonni che oramai vengono considerati una vera e propria fonte di welfare a cui non è più possibile rinunciare. Un italiano su tre, infatti, si rivolge a loro per la cura dei figli.

I nonni, fonte welfare irrinunciabile

L’Osservatorio di Reale Mutua, a seguito degli ultimi dati inerenti alla ricerca effettuata sul welfare, comunica che rispetto al passato i nonni di oggi sono più moderni ed attivi.

Molti godono di una buona salute per il 41% mentre altri sono anche attivi a livello tecnologico, circa il 39%. Ci sono poi quelli che hanno una buona istruzione (il 30%) e quelli che rispetto al passato sono più propensi a godere di svaghi e di piccoli piaceri come viaggi e le uscite.

I modi mediante i quali i nonni aiutano la propria famiglia sono disparati. In primis badano ai nipoti per il 49%. Nel dettaglio essi tengono con sé i bambini quando i loro genitori sono fuori per lavoro. Tale situazione capita per un italiano su 3 (38%). I nonni sostengono poi la famiglia economicamente e danno un amano nella gestione della casa facendo numerosi commissioni.

Il quadro della famiglia tipo italiana

Dal quadro delineato dall’Osservatorio di Reale Mutua molte famiglie italiane hanno grandi difficoltà a conciliare il lavoro con la casa e la gestione dei figli (45%). Il problema è anche il fatto che vi sono strutture e servizi quasi assenti ai quali accedere come asili o centri ricreativi (31%).

Dalla ricerca effettuata dall’Osservatorio di Reale Mutua risulta, inoltre, esserci un quadro della famiglia media italiana alquanto sconfortante. Questo perché 1 italiano su 3 si trova in una condizione economica non buona rispetto alle generazioni antecedenti.

Le famiglie in povertà sono molte così come quelle che hanno difficoltà ad avere una stabilità economica.

Purtroppo, secondo il rapporto il grande aiuto offerto dai nonni sta anche scomparendo. Questo a causa dell’aumento dell’età in cui si va in pensione per il 36% e perché i figli spesso si trasferiscono altrove pur di trovare lavoro (15%) .

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