La crisi energetica spaventa sempre più gli italiani e per questo molte famiglie hanno deciso di investire in stufe a pellet o a legna. Si tratta di una spesa importante, almeno all’inizio, ma che con il passare del tempo può portare a notevoli risparmi in termini economici. Purtroppo, però, tale vantaggio piano piano si sta assottigliando per colpa dell’impennata dei prezzi di questo combustibile.

Da quando è scoppiato il conflitto tra Russia-Ucraina il prezzo di molte materie prime, come il legno, è cresciuto e quello del pellet è addirittura triplicato. Ad aprile per un sacchetto di questo combustibile di 15 chilogrammi, secondo i dati riportati dall’Aiel, si spendeva intorno ai 5 euro.

Ora per la stessa quantità di prodotto si spendono almeno 12 euro.

Le stufe a pellet sono l’alternativa al caro prezzi

Chi ha investito in stufe a pellet per risparmiare energia ora si ritrova a dover pagare per un sacchetto di combustibile circa 12 euro. I prezzi sono impazziti in quanto l’offerta di tale combustibile si è ridotta per colpa del conflitto Russia-Ucraina e poi perché la domanda è aumentata. Molte famiglie si sono, infatti, convertite ad esso per ridurre i costi del riscaldamento a causa della forte impennate dei prezzi del gas. In più il rincaro del carburante ha fatto lievitare anche i costi di trasporto delle merci con la conseguenza che anche il pellet è aumentato.

I calcoli dell’Arera

L’Arera stima che per l’aumento del prezzo del gas, la bolletta per il riscaldamento subirà un rincaro nel 2022-2023 del 62% se si ha un impianto a metano. Si pagheranno, quindi, circa 1.479 euro all’anno per riscaldare un appartamento di 100 metri quadri. Chi ha un impianto a gasolio pagherà il 49% in più rispetto allo scorso anno per cui la spesa sarà di 2.039 euro annui mentre con le stufe a pellet si stima un aumento del 99%.

La spesa annua sarà di 1.333 euro nel 2022-2023 rispetto ai 670 euro del 2021-2022 per cui, nonostante tutto, continua ad essere la forma di riscaldamento più conveniente.

Quali stufe scegliere allora?

Gli italiani non vogliono rinunciare al riscaldamento per cui in molti, per risparmiare, optano per le stufe a pellet. Questo combustibile, infatti, riscalda come le tradizionali stufe a legna ed in più inquina di meno. Altroconsumo per aiutare gli italiani nella scelta delle migliori ne ha portate 20 in laboratorio sottoponendole agli esami previsti dalla legge nonché a prove aggiuntive.

Nella classifica delle migliori stufe a pellet di Altroconsumo a 89 punti (qualità ottima) c’è la Freepooint Verve Airtight che risulta essere la migliore del Test. Il prezzo medio è di 995 euro. Di qualità sempre ottima ma con 83 punti, troviamo invece la Ravelli Dual 9. Costa in media duemila euro. Nella top 3 (qualità sempre ottima) c’è la Nordica Extraflame Viviava Evo con potenza nominale dichiarata di 9 kW, ridotta di 3 kW e prezzo intorno ai 1590 euro.

Insomma, nonostante gli aumenti esagerati del pellet, le stufe alimentate da questo materiale, consentono ancora di risparmiare rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali. In vista di un inverno ricco di rincari, potrebbero, quindi, rivelarsi la scelta giusta.
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