Conviene davvero investire nel fotovoltaico? Ebbene a questa domanda risponde Altroconsumo. Ebbene, è utile e si risparmia davvero ma solo se si sceglie con attenzione. L’investimento in pannelli fotovoltaici per i quali l’associazione aveva anche stilato una classifica si ripaga in media in dieci anni. Con la crisi energetica che stiamo vivendo però non solo la spesa iniziale può essere più elevata ma si rientra nei costi anche in 15-20 anni. Bisogna quindi scegliere oculatamente.

Conviene davvero investire nel fotovoltaico?

L’associazione a tutela dei consumatori a chi vuole investire nel fotovoltaico dà alcuni suggerimenti.

Il primo è quello di effettuare più preventivi per scegliere quello che più si addice alla propria dimora. In più in questo modo si possono ridurre i costi e risparmiare. La convenienza dell’ impianto fotovoltaico dipende poi anche dal consumo medio dell’elettricità dell’abitazione e dal suo corretto dimensionamento. Nella scelta va anche valutato il meccanismo della scambio sul posto che è regolamentato dal Gestore dei servizi energetici (Gse). Parliamo dell’energia prodotta e non consumata che viene immessa nella rete nazionale. Durante la giornata e quindi quando c’è il sole l’energia che si usa non si paga, il problema è la sera.

L’investimento nei pannelli solari

Il problema dell’investire nel fotovoltaico riguarda soprattutto le ore serali. Il report di Altrconsumo ha evidenziato proprio questo. Il Gse riconosce infatti tra i 7 e i 10 centesimi a kilowattora per l’energia che si produce in più mentre quella che si preleva costa in media sul mercato tutelato 35 centesimi. Quindi per investire nel fotovoltaico guadagnandoci bisogna sfruttare al meglio le ore del giorno. Bisogna utilizzare la maggior parte degli elettrodomestici di mattina come lavatrice, forno e lavastoviglie. In questo modo si evita di pagare l’energia fornita dalla rete che al momento è più cara anche dell’80%.

In più per effettuare un buon investimento in pannelli solari è necessario avere dei consumi annui sopra i 2500 e i 3000 chilowattora. Tale consumo è quello tipico di una famiglia composta da quattro elementi.
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