Sono sempre più gli italiani che scelgono di investire nel 2022. La ragione principale è quella di voler garantire una maggiore sicurezza alla propria famiglia, visti i rincari alle stelle di quest’ultimo periodo di tutti i generi. C’è poi chi vede gli investimenti come una fonte di reddito passivo, in particolar modo le donne più anziane.

C’è un’indagine di Bux, la scale-up olandese specializzata in investimenti da mobile, che svela quali sono le abitudini degli italiani. Questi ultimi, come tutti sapranno, sono legati più degli altri popoli alle tradizioni.

La maggior parte di essi (il 40% circa) si affida, infatti, ancora alle banche tradizionali a differenza dei cugini olandesi che invece prediligono la piattaforme digitali per gli investimenti.

I francesi, invece, si classificano come noi ovvero tra i paesi più legati alle banche tradizionali. L’app mobile e l’online banking, comunque, si stanno facendo strada anche da noi e sono usati in particolar modo tra i millennials ovvero tra i giovani tra i 25 e i 34 anni.

Come investire nel 2022

Dall’indagine di Bux emerge che la maggior parte degli investitori italiani appartiene alla fascia di età tra i 35 e i 44 anni (40%). La prevalenza di coloro che investono, però, vive con i genitori o con il compagno/a. Il 46% delle persone intervistate, poi, comunica di non avere conoscenza in materia finanziaria, motivo per il quale è frenato mentre il 38% cerca marchi affidabili nei quali investire.

In ogni caso 1 italiano su 4 ritiene di non avere abbastanza soldi per trovare strumenti per far fruttare il proprio denaro. Soprattutto adesso con i prezzi delle bollette della luce e del gas alle stelle e il timore di quello che potrebbe ancora succedere in vista dell’inverno. Chi ha una piccola sommetta da parte preferisce tenerla sul conto per far fronte a imprevisti futuri ma questa non è una buona soluzione.

Per investire e guadagnare qualcosa, infatti, bisogna accantonare denaro per un determinato periodo di tempo e gli italiani al momento non se la sentono di intraprendere questa strada. L’incertezza e la paura per il rischio scoraggiano molti ma chi può permetterselo davvero dovrebbe tenere a mente che c’è una tassa silenziosa che incombe sul proprio denaro parcheggiato. Parliamo dell’inflazione che nel corso del tempo erode i risparmi, frutto di tanti sacrifici.

Secondo il sondaggio di Bux, gli italiani sarebbero propensi a investire solo in prodotti facili, a zero o a basse commissioni e in quelli che diano fiducia. Molti vorrebbero poter imparare a diventare dei bravi investitori, seguendo corsi e chat di supporto che permettano loro di iniziare a capire quali sono le basi del trading.

Le soluzioni più comuni

Tra le soluzioni più comuni per investire i propri soldi nel 2022 ci sono le azioni grazie alle quali si può controllare una società in accordo con il numero di azioni possedute, guadagnare dalla vendita successiva di quelle detenute e percepire eventuali dividendi distribuiti.

Ci sono poi i fondi di investimento che sono degli strumenti di risparmio collettivo completamente autogestiti. Nascono per dare al risparmiatore la possibilità di diversificare il proprio portafoglio indirizzando il denaro su vari mercati senza dover controllare giorno per giorno azioni/obbligazioni. Questi prodotti, però, subiscono le fluttuazioni del mercato.

Per investire nel 2022 in strumenti sicuri, garantiti dal Fidt o dallo Stato, ci sono i buoni fruttiferi postali e i conti deposito. Tra i migliori bfp del momento c’è il 4×4 per chi desidera investire il proprio denaro fino a 16 anni contando su rendimenti che crescono nel tempo. Gli interessi annui lordi arrivano fino al 3%. Il capitale, poi, può essere rimborsato quando si vuole ma gli interessi maturano, però, solo dopo 4 anni. Prima di tale periodo si ha diritto solo alla cifra investita.

Tra i conti deposito in cui investire nel 2022, tra quelli che offrono interessi più alti c’è quello della Cherry Bank e quello di Illimity Bank. Il primo offre un rendimento annuo fino al 2,30% dopo 60 mesi mentre il secondo funi al 4% dopo 5 anni.
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