I PAC sono uno strumento finanziario poco conosciuto che si fa rientrare negli investimenti a basso rischio. Con questa sigla si indicano i piani di accumulo per i fondi comuni. Vediamo caratteristiche e vantaggi.

PAC: perché sono considerati investimenti a basso rischio?

Prima di tutto l’investimento nei PAC richiede poca liquidità iniziale. Sulla carta bastano teoricamente anche una cinquantina di euro al mese. I piani di accumulo capitale del mercato inoltre non sono soggetti al rischio di oscillazione del mercato: visto che è possibile tararli a cadenza predeterminata (che sia mensile, trimestrale etc) si può comprare con ogni condizione di mercato (crescente o decrescente).


I rendimenti non sono altissimi ma al tempo stesso non sono richieste competenze specifiche in materia finanziaria.

Ma come funziona un piano di accumulo capitale?

Di fatto i PAC si basano sul Dollar Cost Everage (Investimento costante mediato), messo appunto da Charles Dow (un giornalista vissuto nella seconda metà del XIX secolo). Il principio di base è quello che il mercato è soggetto ad oscillazioni: il Dollar Coste Average non altro è che l’applicazione della media ponderata all’acquisto delle quote.
Va tenuto presente che, per dare un rendimento degno di nota, il PAC deve durare qualche anno. Inutile preventivarlo per tempi ridotti.
Un’altra cosa importante da sapere sui PAC è che il Dollar Cost Average non funziona sui titoli a rendimento costante (o quasi). Questo in altre parole sta a significare che non ha senso investire in un PAC obbligazionario.
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