La stufa a pellet è stata scelta da molte famiglie per sostituire i vecchi riscaldamenti e risparmiare sulle bollette. Conoscerne il corretto funzionamento diviene sempre più importante ed è per questo che sono molti gli aspetti di cui tenere conto.

Per chi fosse ancora indeciso se sostituire o meno il vecchio riscaldamento, bisogna sapere che esistono molte possibilità per ottenere degli sconti sull’acquisto. Si tratta dei bonus con detrazione al 50%, al 65%-90% e con il cosiddetto Conto Termico GSE.

In questo articolo, ti forniremo tutte le informazioni che ti possono servire sia per quanto riguarda il possibile risparmio nell’acquisto, sia per quanto concerne la verifica del corretto funzionamento.

Tutte le detrazioni per l’acquisto di una stufa a pellet

Esistono almeno tre modalità per usufruire di sconti sull’acquisto di una stufa a pellet.

Iniziamo dal classico Bonus Ristrutturazione, che permette di ottenere una detrazione IRPEF del 50% per interventi edilizi di manutenzione straordinaria. Lo sgravio si recupera in 10 quote annuali. Tra le spese può essere inserita quella per l’acquisto e l’installazione della stufa.
Si può accedere, poi, a una detrazione IRPEF del 65% qualora la nuova stufa a biomassa migliori l’efficienza energetica complessiva dell’abitazione. Vale a dire che l’acquisto e l’installazione rientra nell’Ecobonus.

La detrazione può arrivare anche al 90% se rientra in un progetto trainante di Superbonus.

Un’ulteriore possibilità per l’acquisto e l’installazione di una stufa a pellet è se essa sostituisce un vecchio impianto (caminetti aperti o stufe). Se rientra nei requisiti del GSE per l’accesso al cosiddetto Conto Termico, è possibile usufruire di un rimborso sulla spesa effettuata pari a un massimo del 65%.

Una volta acquistata, sai capire se funziona correttamente?

Se possiedi una stufa a pellet, o l’hai appena acquistata o stai pensando di acquistarla, grazie alle varie forme di incentivi, allora può essere utile sapere come funziona correttamente e quando intervenire con la manutenzione.

Il primo elemento di cui tenere conto è la capacità di riscaldamento. Quando la stufa funziona correttamente, essa deve scaldare bene sia quando è al massimo che quando è al minimo. E non è sempre così.
Bisogna poi valutare l’eventuale presenza di fumo. Soltanto se negli ambienti non ci sono residui di fumo, allora la stufa funziona nel modo adeguato.

Occorre controllare anche la tipologia della fiamma. Un funzionamento corretto prevede che la fiamma sia costante e di colore giallo. Qualora invece sia debole o tenda a salire verso l’alto, è opportuno controllare che la guarnizione aderisca al portello e controllare se il cassetto della cenere dovesse essersi bloccato.

Un altro elemento di cui tenere conto è il vetro. Se è pulito, allora vuol dire che il tiraggio funziona bene. Se è sporco e non si riesce a vedere all’interno, allora occorre chiamare un tecnico e verificare cos’è che non funziona al meglio.

Il pellet infine deve bruciare completamente e senza residui. Se rimangono dei pezzetti, vuol dire che qualcosa nel tiraggio non funziona correttamente e quindi va controllato e ripulito. La biomassa dovrebbe essere sempre certificata e di buona qualità, per evitare questa tipologia di problemi.

Ricordiamo infine che la stufa a pellet necessita di una manutenzione costante. Ogni anno bisogna ripulire la camera dove avviene la combustione e soprattutto lo scarico dei fumi.

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