La maggior parte delle offerte sul mercato libero, per le tariffe delle bollette di luce e gas, prevedono costi più elevati di quelle del mercato tutelato. Nell’ultimo squarcio del 2022 sono addirittura aumentate a causa dell’inasprimento delle tensioni internazionali. Questa la prima indicazione contenuta in una ricerca effettuata dall’Arera. Ma la seconda è altrettanto interessante. Si sottolinea infatti come a cercare molto bene e approfonditamente esistono sul libero mercato alcune proposte vantaggiose per i clienti, ma il vero problema è che quasi nessuno le sceglie.

La maggior parte degli italiani si lascia convincere da operatori di call center o da agenti che si presentano a casa e si lasciano convincere a effettuare un passaggio dal tutelato al mercato libero assolutamente penalizzante. C’è chi dirà che è così che funziona il mercato, ma è anche vero che in questo modo viene meno la tutela del consumatore.

Il monitoraggio dell’Arera sul caro bollette luce e gas: mercato tutelato o libero?

L’Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente (Arera) ha sottolineato nel suo monitoraggio che nel 2022 è rimasta “una quota rilevante di offerte disponibili che risulta meno conveniente, con un livello di spesa annua media prevista costantemente superiore alla spesa dei servizi di tutela”. Eppure sarebbe possibile comunque trovare qualche offerta davvero conveniente, ma il ventaglio di scelta si è notevolmente ridotto.

Molti fornitori infatti stanno rimodulando i contratti in maniera unilaterale con condizioni basate non più sul prezzo fisso ma su prezzo indicizzato. Una scelta conveniente per il rivenditore ma estremamente avventata per il consumatore. È comunque a partire dai dati che è possibile capire se contro il caro bollette luce e gas può convenire passare al mercato libero o restare nel regime di maggior tutela.

Qual è la situazione e quale la possibile convenienza nel passaggio al mercato libero?

Trovare una tariffa più conveniente per la luce o per il gas nel mercato libero, rispetto alla maggior tutela, è possibile, anche se estremamente difficile.

Facciamo qualche esempio. Per quanto riguarda la bolletta della luce, nell’arco del 2022 circa il 30% delle offerte del mercato libero era più conveniente della maggior tutela. Arera ha calcolato che il 10% delle offerte a prezzo fisso più convenienti, per un cliente tipo, avrebbe portato a una spesa annua pari a 1.127,45 euro, mentre chi è rimasto nella maggior tutela ha una spesa prevista di 1.202,49 euro. La differenza non è molta ma si tratta comunque di un risparmio. Il problema è la difficoltà nel reperire le migliori tariffe in un’offerta ampissima e poco chiara.

Passiamo adesso alle bollette del gas. La spesa annua prevista nel 10% delle offerte più convenienti a prezzo variabile è di 2.340,01 euro, mentre il 10% più convenienti a tasso fisso prevede una spesa annua di 2.123,79 euro, mentre chi resta nel regime tutelato dovrebbe spendere 2.340,57 euro. In questo caso, la differenza è ancora minore.

Ma perché gli italiani non scelgono le soluzioni più vantaggiose? La risposta è semplice. Non si può pretendere che un utente medio consulti circa 4.000 offerte e ne valuti la convenienza nella propria situazione e così si lascia convincere da call center e agenti di vendita.

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