Si tratta di un appuntamento annuale: torna l’ora legale in Italia e le lancette dovranno essere spostate in avanti di un’ora nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo. Con il cambio d’ora in primavera si dormirà un’ora in meno, ma avremo una quantità di luce naturale maggiore per sette mesi, fino alla notte tra sabato 28 ottobre e domenica 29 ottobre, quando dovrebbe tornare l’ora solare.

Come ben sappiamo, i nostri dispositivi digitali, come smartphone e tablet, si aggiornano in maniera automatica, mentre i dispositivi analogici, orologi da polso o da parete, dovranno essere aggiornati manualmente.

Ma il dibattito, da qualche anno a questa parte, riguarda la possibilità di mantenere l’ora legale tutto l’anno. Ma quali sono le ragioni? E perché, anche per una cosa del genere, c’entra in qualche modo la guerra in Ucraina?

Il cambio ora di marzo 2023 sarà l’ultimo? Rimarrà per sempre l’ora legale?

Una Direttiva dell’Unione Europea, approvata nel 2019, lascia una discrezionalità molto ampia agli Stati membri qualora si volesse decidere per il mantenimento dell’ora legale per tutta la durata dell’anno. Non ci sarebbe più alcun cambio d’ora, ma la richiesta da parte delle istituzioni continentali è quella di un coordinamento congiunto da parte di tutti gli Stati per evitare possibili ripercussioni su scambi commerciali e movimenti transfrontalieri. Insomma, si tratterebbe di una decisione da prendersi in maniera congiunta.

La Società Italia di Medicina Ambientale (SIMA) e l’associazione Consumerismo No Profit hanno lanciato una petizione online affinché si mantenga l’ora legale tutto l’anno. I motivi riguardano quella che viene presentata come una possibilità di risparmio notevole. Stando alle attuali tariffe delle bollette elettriche, gli italiani risparmierebbero in bolletta circa 382 milioni di euro, a seguito di minori consumi stimati nell’ordine di 720 milioni di kWh.

Un risparmio che potrebbe essere ancora maggiore qualora le tariffe dovessero salire ancora. Si è calcolato che nel periodo dal 2004 al 2022 il risparmio energetico, connesso all’ora legale, è stato di 10,9 miliardi di kWh, mentre quello economico è stato nell’ordine di circa 2 miliardi di euro.

I vantaggi del mantenimento dell’ora legale tutto l’anno e la guerra in Ucraina

Alessandro Miani, presidente SIMA, spiega che il mantenimento dell’ora legale porterebbe non solo vantaggi economici, ma anche in termini ambientali. Il taglio delle emissioni climalteranti sarebbe di circa 200mila tonnellate di CO2, una cifra che corrisponde a quella che assorbirebbero dai 2 ai 6 milioni di nuovo alberi.

Il tutto a vantaggio della salute umana e della salute del pianeta. Inoltre, l’abbandono del cambio ora due volte all’anno porterebbe alla fine anche di quei piccoli disturbi che molte persone hanno a causa dell’alterazione del ritmo veglia-sonno. SIMA, dunque, chiede al governo Meloni un impegno in vista dell’abbandono dell’ora solare e dell’adozione dell’ora legale tutto l’anno.

E lo fa anche pensando alle conseguenze di lungo termine della guerra in Ucraina e della crisi energetica a essa connessa. “Ai cittadini vengono richiesti da oltre un anno sforzi per evitare gli sprechi e ridurre i consumi energetici”, afferma il presidente SIMA,“ ma anche lo Stato deve impegnarsi sfruttando le possibilità offerte dall’Ue allo scopo di eliminare disagi alla popolazione, adottando quegli strumenti, come l’ora legale permanente, che produrrebbero molteplici vantaggi per tutti: famiglie, imprese, ambiente e salute collettiva”.

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