Il mutuo a tasso fisso è ancora più conveniente di quello variabile e a confermarlo ci sono i dati Euribor ed Eurirs. Il primo è il tasso di riferimento (calcolato ogni giorno) che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le banche europee più importanti. Molto spesso è usato come tasso per calcolare gli interessi variabili come quelli dei mutui. Il secondo è invece il tasso interbancario di riferimento per istituti di credito e per coloro che vogliono sottoscrivere un finanziamento a tasso fisso.

Ecco come cambiare un mutuo da tasso variabile a tasso fisso

Sottoscrivere un mutuo fisso dà la certezza di pagare sempre la stessa rata senza temere che vi sia l’aumento dei tassi di interesse come potrebbe accedere invece con il variabile. Questo tipo di mutuo, quindi, è idoneo soprattutto a chi ha un reddito familiare costante. Inoltre è l’ideale quando l’importo delle due rate è minimo. Tale situazione si ha quando l’importo del finanziamento è medio alto e la durata abbastanza lunga, dai 25 ai 10 anni. In questo caso dato che non è possibile prevedere quale sarà l’andamento dei tassi in un arco di tempo così lungo è più rassicurante scegliere la rata fissa.
Chi ha però un mutuo variabile, che al momento è ancora conveniente, può modificarlo in tre modi. Il primo è mediante la rinegoziazione, il secondo è mediante surroga e il terzo con sostituzione mutuo. Nel primo caso non si deve cambiare banca, si deve chiedere a quest’ultima soltanto di modificare le condizioni ovvero tasso e rate. Con la surroga, invece, si passa da un istituto di credito all’altro estinguendo il vecchio mutuo e stipulandone uno nuovo. Infine con la sostituzione, come si evince dal nome, si cancella il vecchio mutuo e se ne sottoscrive uno nuovo con tassi rinnovati e durata e tassi ricalcolati.


Se si opta per la rinegoziazione non si paga nulla in quanto non è necessario recarsi da un notaio, basta una semplice scrittura privata. Anche la surroga non ha costi mentre la sostituzione del finanziamento pesa sulle spalle di chi la chiede. È necessario infatti pagare il notaio nonché la polizza assicurativa, la perizia e l’istruttoria.
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