Chi ha un buono fruttifero postale emesso tra il 21 settembre 1986 ed il 23 giugno 1987 è confuso. S chiede infatti il perché il valore di rimborso presente sul retro del titolo è diverso da quello che si vede sul sito ufficiale. A dare una risposta a questo quesito ci pensa proprio Poste Italiane. Ecco allora cosa comunica in merito a tale strumento di investimento che era tanto amato dagli italiani. Il motivo è che offriva dei tassi di interesse davvero generosi. Poi il rendimento è calato drasticamente mentre adesso con l’aggiornamento del 6 luglio tale prodotto è tornato ad essere competitivo.

Ecco cosa comunica Poste Italiane

Il buono postale emesso dal 21 settembre 1986 e fino al 31 dicembre 1996 per i primi 20 anni maturava interessi capitalizzati annualmente al netto della ritenuta fiscale. Parliamo dei buoni emessi (serie Q, R ed S)a favore di soggetti nettisti che ad esempio erano quelli che risiedevano in Italia. Dal 1° gennaio 1997 al 30 giugno dello stesso anno quelli della serie S hanno avuti interessi per i primi 20 anni di vita del buono postale capitalizzati annualmente al netto dell’imposta sostitutiva.

Infine per quelli emessi dal 1° luglio 1997 e quindi della serie T e successive gli interessi per i primi venti anni sono capitalizzati annualmente al netto dell’imposta sostitutiva. Di recente proprio per la capitalizzazione degli interessi la Federconsumatori ha lanciato una class action bocciata poi dal Tribunale. Con essa l’associazione chiedeva che gli interessi che maturavano sui buoni postali serie Q dovevano avvenire al lordo della ritenuta fiscale e non al netto. Una sentenza del Tribunale di Bergamo (numero 1390/2020) aveva dato però ragione ai consumatori per cui l’associazione ha deciso di presentare un reclamo.

Qual è l’indicazione di Poste?

Poste Italiane comunica che il valore di rimborso netto di un buono postale emesso dal 21 settembre 1986 al 23 giugno 1997 si calcola capitalizzando il precedente valore di rimborso netto al tasso netto corrispondente.

Si legge nella nota di Poste Italiane che il montante (la cifra investita più interessi) lordo sarà uguale, invece, al passato valore di rimborso netto capitalizzato al tasso lordo relativo.

Il buono postale, emesso dopo il 23 giugno 1997 e quindi dal 24 avrà un valore di rimborso lordo uguale al precedente valore di rimborso capitalizzato all’interesse lordo inerente. Quindi il valore di rimborso netto sarà uguale a quello di rimborso lordo dello stesso periodo. Ciò al netto dell’imposta sostitutiva.
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