Chi non ha mai ricevuto almeno una volta, al posto del gioco più bello del momento, dei buoni fruttiferi postali per Natale? O per il compleanno? Giusto chi non ha mai avuto la fortuna di avere una nonna. Le nonne, infatti, soprattutto quelle italiane, hanno sempre pensato al futuro dei primi nipoti. E come farlo, se non garantendo loro una piccola somma da usare da grandi? Eh sì, tanti anni fa con i buoni fruttiferi postali si poteva realizzare un piccolo grande sogno grazie agli interessi, a quel tempo davvero discreti.

E così, i nipoti diventati oramai adulti potevano approfittare della somma accantonata per contribuire alle spese universitarie o anche per acquistare una piccola macchina. Sembra strano, ma davvero con i buoni postali, allora si riusciva a fare qualcosa, a differenza di quanto accade adesso.

Nel corso degli anni, infatti, i tassi sono molto peggiorati e con gli interessi, che vengono riconosciuti, a malapena si possono proteggere i propri soldi dall’aumento dell’inflazione. Dopo il periodo buio dello scorso anno, in cui i tassi erano ai minimi storici, ora finalmente, con l’aggiornamento di luglio 2022, i buoni fruttiferi postali sono tornati a essere uno strumento competitivo.

Bfp: quali sono quelli che offrono interessi maggiori a metà settembre 2022?

Settembre è un mese di rincari. Sta aumentando tutto, dai generi alimentari fino alle bollette di luce e gas e a ottobre potrebbe andare ancora peggio. L’Arera, infatti, aggiornerà le tariffe per il Mercato Tutelato. Chi ha una piccola somma da parte, quindi, sta cercando il modo di farla fruttare il più possibile. L’inflazione ad agosto si è attestata all’8,4%, per cui in molti hanno il timore che il proprio capitale possa assottigliarsi se tenuto fermo sul conto corrente o, peggio ancora, a casa sotto il materasso. Si cerca quindi un modo sicuro per investire il proprio denaro e i buoni fruttiferi postali possono rivelarsi in questo momento la scelta giusta.

Il motivo? Sono garantiti dallo Stato Italiano e non hanno costi per la sottoscrizione o per il rimborso. In più, hanno una tassazione agevolata sugli interessi del 12,50% e sono esenti dall’imposta di successione.

Per tutti gli aspetti indicati i buoni possono essere una valida alternativa contro l’inflazione, ma quali scegliere più nel dettaglio per poter guadagnare qualcosina?

I migliori 3 buoni fruttiferi postali di metà mese che rendono di più

Sicuramente tra i buoni postali che offrono interessi più alti, in un periodo come questo in cui l’inflazione è ai massimi dagli anni ’80, c’è il 4×4. Si tratta di un titolo per chi desidera investire fino a 16 anni contando su interessi che crescono nel tempo. Il punto di forza di questo buono è che è possibile richiedere il capitale investito quando si vuole senza alcun vincolo. Gli interessi, però, maturano solo dopo ogni quadriennio. Se si richiede il rimborso prima dei quattro anni, invece, si ha diritto alla restituzione del capitale investito ma si perdono gli interessi maturati fino a quel momento.

Ma quanto rendono i 4×4 per l’esattezza? Dopo i primi quattro anni si ha un rendimento effettivo annuo lordo dell’1%, al termine dell’ottavo anno il rendimento sarà dell’1,50% mentre dopo dodici anni si arriva all’1,75%. Infine, al termine del sedicesimo anno, gli interessi lordi saranno del 3%. Una percentuale non altissima, ma comunque discreta, visto che prima dell’aggiornamento lo stesso buono rendeva solo l’1,25% annuo lordo al raggiungimento dei 16 anni.

E gli altri titoli che rendono di più quali sono?

Chi non desidera investire per lunghi periodi può scegliere i buoni fruttiferi postali 3×2. Che, però, non funzionano come le famose offerte che spesso si trovano nei supermercati. Al giorno d’oggi, infatti, poter accedere in ogni momento a un piccolo capitale per una spesa improvvisa è diventato importantissimo.

Può capitare infatti di dover pagare una multa che arriva all’improvviso o di dover effettuare un acquisto non preventivato. O, peggio ancora, dover andare dal dentista che, come noto, non è uno dei professionisti più economici.

In questi casi il buono fruttifero postale 3×2 può rivelarsi la scelta giusta perché la sua durata è di soli 6 anni. Come il 4×4 permette di richiedere il rimborso in ogni momento ma in questo caso gli interessi maturano dopo il terzo ed il sesto anno. Prima dei tre anni si resta a bocca asciutta di interessi. Quanto si guadagna quindi con questo titolo? Al termine dei tre anni lo 0,75% annuo lordo e dopo 6 anni l’1,75 annuo lordo.

Infine tra i bfp che rendono di più ci sono i 3×4, ottimi per investimenti nel lungo periodo fino a 12 anni. Gli interessi lordi annui che maturano sono i seguenti.

  1. Dopo tre anni, il rendimento annuo lordo è dello 0,75%
  2. Dopo sei anni, si ha un tasso lordo dell’1,25%
  3. Alla fine del nono anno si ha diritto all’1,75% di interesse annuo lordo
  4. Infine, dopo sedici anni il buono matura interessi lordi del 2%

Chi desidera guadagnare un piccola somma dal proprio capitale, quindi, può decidere di investire nei buoni fruttiferi di Poste Italiane. Anche se non si potrà acquistare una piccola auto, almeno si avrà la certezza che i propri soldi non perderanno di valore per colpa dell’inflazione, che secondo le stime degli esperti ci terrà compagnia ancora per un lungo periodo.
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