I buoni postali fruttiferi sono un prodotto d’investimento emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa e garantito dallo Stato italiano così come i libretti postali. È possibile sottoscriverli sia in forma cartacea che in forma dematerializzata. In quest’ultimo caso, però, per acquistarli è necessario essere titolari di un libretto di risparmio postale o di un conto corrente BancoPosta.

I buoni cartacei si potranno acquistare alle Poste mentre i dematerializzati anche online mediante il sito poste.it. Nel Decreto Rilancio, inoltre, è stata data la possibilità di sottoscriverli anche al telefono.

Per quanto concerne la tassazione, essa è del 12,50% sugli interessi.

Detto ciò, ecco quanto valgono i buoni fruttiferi postali oggi.

I bfp convengono? Ecco quanto valgono oggi

I buoni fruttiferi postali sono un prodotto di investimento sicuro. Questo perché il capitale investito viene restituito in ogni momento. Vengono erogati poi anche gli interessi se viene portato a termine l’accantonamento pattuito. Il rendimento, però, non è elevatissimo in quanto in molti casi tali titoli rendono ancora meno di un conto deposito di tipo libero e non vincolato. In ogni caso i bfp possono essere una soluzione perfetta per chi ha una piccola cifra da investire.

Ma quanto rendono oggi?

  • il buono 3×2 con durata massima di 6 anni garantirà alla scadenza un rendimento annuo lordo dello 0,70%,
  • quello 3×4 con durata massima di 12 anni garantirà alla scadenza un rendimento annuo lordo dell’1,50%,
  • il 4×4 durerà massimo 16 anni e garantirà alla scadenza un rendimento annuo lordo dell’1,75%,
  • l’ordinario durerà al massimo 20 anni garantendo alla scadenza un rendimento annuo lordo dell’1,25% ed infine
  • il buono 4 anni risparmiosemplice durerà massimo 4 anni e garantirà alla scadenza un rendimento annuo lordo standard dello 0,25% mentre quello premiale sarà dello 0,50%. Sarà però necessario effettuare minimo 24 sottoscrizioni nell’ambito del Piano.

Si ricorda infine che i buoni fruttiferi cartacei nominativi andranno in prescrizione dopo 10 anni dalla data di scadenza del titolo.

Quelli dematerializzati, invece, verranno rimborsati alla scadenza ed il relativo importo accreditato in automatico sul conto dell’intestatario.

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