I buoni fruttiferi postali, come tutti sanno, sono dei prodotti di investimento cari agli italiani perché non hanno costi di sottoscrizione, gestione o rimborso e poi perché sono garantiti dallo Stato Italiano.

Nei giorni scorsi la Federconsumatori di Milano ha ottenuto un nuovo successo nei contenziosi riguardanti tali titoli. L’ABF ha infatti dato ragione ad un risparmiatore che si era rivolto all’Associazione perché inizialmente gli era stato negato il pagamento dei bfp perché prescritti.

Ma vediamo nel dettaglio cosa è accaduto.

Bfp: la scadenza

A metà aprile 2020, l’ABF di Milano ha accolto il reclamo di un risparmiatore in quanto Poste Italiane gli ha negato il pagamento dei buoni fruttiferi postali perché ritenuti scaduti. In merito a ciò, la Federconsumatori di Milano comunica che negli ultimi tempi sempre più cittadini si stanno rivolgendo all’Associazione per il medesimo problema.

Costoro credono infatti che i titoli in loro possesso abbiano una scadenza lunga mentre poi scoprono, una volta che si recano alle Poste, che avevano invece una durata limitata e che quindi non sono più incassabili.

La Federconsumatori comunica che al momento sta proprio assistendo dei risparmiatori che avevano sottoscritto titoli nel 2000 e che oggi risulterebbero prescritti per Poste Italiane Spa.

Poste Italiane Bfp: il commento del presidente della Federconsumatori

Carmelo Benenti, il presidente della Federconsumatori di Milano, ha spiegato in una nota che tutti i risparmiatori devono essere rispettati.

Poste Italiane, invece, non lo ha fatto e proprio per questo, alla luce dell’ultima decisione dell’Arbitrato, l’Associazione farà il possibile affinché i cittadini non vedano i loro risparmi andare in fumo.

Ma cos’è la prescrizione

I bfp cartacei nominativi vanno in prescrizione dopo dieci anni dalla scadenza del titolo. Questo significa che dopo tale periodo il risparmiatore perde il diritto al rimborso sia del capitale investito che degli interessi.

  Ricordiamo che quelli emessi fino al 13 aprile 2001 si prescrivono in favore del Mef mentre quelli dal 14 aprile 2001 in poi al Fondo istituito presso il Mef.

I buoni fruttiferi postali dematerializzati, invece, non possono cadere in prescrizione in quanto vengono rimborsati alla scadenza. L’importo, infatti, viene accreditato in automatico sul conto di regolamento (conto BancoPosta o libretto di risparmio) dell’intestatario.

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