Bollette luce e gas, un dubbio amletico assale i consumatori: meglio il Mercato Tutelato o il Mercato Libero? Gli aumenti del costo dell’energia rischia di bloccare molte imprese nel paese e mettere in difficoltà molte famiglie. Molti cittadini ritengono di stare al sicuro perché nell’arco del 2021, prima dei rincari, hanno sottoscritto un contratto con prezzo dell’energia bloccato. Molti altri stanno pensando di sottoscrivere un contratto nuovo che offre appunto costi fissi (spesso per 12, 18 o 24 mesi). Conviene davvero? La questione è che la legge permette ai fornitori di stracciare in ogni momento il contratto firmato dal consumatore e proporre nuove condizioni.

I fornitori possono stracciare il contratto con prezzo bloccato sulle bollette luce e gas – la norma

Chi ha sottoscritto un contratto con un fornitore di luce o gas, per bollette con prezzo bloccato, deve sapere che è possibile per il fornitore modificare in maniera unilaterale le condizioni. Le cosiddette ‘modifiche unilaterali’ (molto comuni, ad esempio, nel mondo della telefonia) sono previste dal Codice Civile e sono normate, nel caso di luce e gas, dall’Arera.
Per essere considerata ‘legale’, la modifica unilaterale delle condizioni e dunque l’aumento dei costi in bolletta deve seguire questa procedura:
1. La proposta da parte del fornitore deve giungere con tre mesi di anticipo – il contratto non può essere modificato prima di tre mesi dall’invio della comunicazione.
2. La comunicazione non può arrivare in bolletta, ma deve essere a parte.

3. La comunicazione deve contenere anche una previsione dei costi annui per il 12 mesi successivi alla variazione delle condizioni contrattuali.
4. Deve essere data la possibilità al cliente di recedere senza costi aggiuntivi.

Perché i gestori dovrebbero cambiare i contratti a prezzo bloccato sulle bollette luce e gas?

La risposta alla domanda è semplice. Molti fornitori, spesso quelli ‘minori’ e con un’inferiore disponibilità economica, ricorrono a questo stratagemma.

Questi gestori, infatti, tendono ad acquistare la materia prima energetica con alcuni mesi di anticipo. Chi ad esempio non ha potuto acquistare nella prima metà del 2021 una partita energetica sufficiente, perché magari non aspettava un aumento così elevato dei clienti, adesso è costretto ad acquistarla con prezzi molto elevati, a causa dei rincari dei costi dell’energia. Per non vedere i propri profitti ridotti, questi gestori sono obbligati a modificare le condizioni contrattuali.

Conviene in questo momento cambiare gestore di luce e gas?

Il responsabile energia della UNC (Unione nazionale dei consumatori), Marco Vignola, dice che “consumare il meno possibile e limitare ogni spreco” è l’unico consiglio che è possibile dare ai cittadini. Cambiare in questo momento gestore sarebbe un errore: “con il prezzo unico nazionale ai massimi storici, nessun operatore può permettersi tariffe più convenienti di quelle stipulate fino a 6-7 mesi fa”. Ma molti fornitori stanno provando a invogliare con offerte con prezzo bloccato e la ragione commerciale è semplice: “dall’estate c’è la possibilità che il prezzo dell’energia scenda e, in quel caso, i clienti si troverebbero a pagare bollette più alte rispetto ai prezzi di mercato. Gli operatori sfruttano l’inerzia del consumatore: quasi nessuno ha voglia di cambiare gestore di luce e gas ogni 3-4 mesi”.
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