La doccia fredda è arrivata, la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di 0,75% punti. Si tratta del secondo rialzo dopo quello dello 0,50% dello scorso luglio ed il motivo è l’inflazione. È stata infatti giudicata “troppo elevata” e resterà purtroppo per un lungo periodo.
I cittadini sono preoccupati, non solo i rincari di luce, gas, benzina, diesel e prodotti alimentari, adesso anche i mutui diventano più salati.

Tutti si chiedono dove si arriverà di questo passo. Già si fanno i salti mortali per risparmiare in casa e al supermercato ed ora con questi nuovi aumenti come si farà? In molti temono di perdere la casa, sono esasperati, non sanno se riusciranno a pagare tutte le rate.

I tempi sono duri e Altaf Kassam, EMEA Head of Investment Strategy & Research di State Street Global Advisors, è certo che arriveranno aumenti. Esattamente di altri 50 punti percentuali ad ottobre e altri 25 punti percentuali a dicembre.

Aumenti tassi BCE, quali conseguenze sui mutui?

L’aumento dei tassi BCE non avrà nessuna conseguenza per i mutui a tasso fisso per cui chi ha questa tipologia di prestito potrà dormire sonni tranquilli. Problemi potrebbero esserci per i nuovi contratti e soprattutto per i mutui a tasso variabile e per chi ha chiesto dei prestiti personali per acquistare ad esempio un’automobile.
In ogni caso i primi che si accorgeranno dell’aumento dei tassi saranno coloro che hanno mutui a tasso variabile. Le rate di questi ultimi, infatti, variano infatti in funzione ai tassi di riferimento come l’Euribor. Quest’indice si adegua in modo molto veloce alle variazioni della Banca Centrale Europea.

I dati

Ma gli italiani quanto si ritroveranno a pagare in più per i mutui? C’è un’analisi condotta da Mutuisupermarket per LaRepubblica che ce lo spiega. Un mutuo di 140 mila euro sottoscritto a settembre 2021 a tasso variabile pari a Euribor 3 mesi + spread dell’1% ha un rata attuale di 859 euro per 15 anni che con la crescita dell’Euribor dello 0,75% aumenterà di 45 euro per cui la nuova rata sarà di 904 euro.

Il mutuo a 20 anni con rata di 666 euro aumenterà di 47 euro (Euribor 0,75%) per cui la nuova rata sarà di 713 euro. Quello di 25 anni ha una rata attuale di 551 euro che arriverà a 599 euro con l’aumento di 48 euro mentre quello a 30 anni da 474 passerà a 524 euro per colpa dell’aumento di 50 euro. Tali calcoli, spiega MutuiMarket, sono calcolati su durata residua del mutuo dopo i primi dodici mesi di ammortamento mutuo. Le rate saranno poi ancora più salate per chi ha un mutuo di importo maggiore.

Quali possibilità future?

Le rate dei mutui in un arco temporale così lungo potrebbero subire molte volte aumenti e diminuzioni. Proprio per questo il consiglio dell’Unione Consumatori è scegliere in base alla propria previsione di reddito e non in previsione della politica monetaria internazionale. Per limitare ulteriori spese in futuro, chi ha un mutuo a tasso variabile può valutare una surroga passando al tasso fisso. In questo modo si bloccherebbe il valore della rata nei prossimi mesi. Nel caso di tassi molto alti, un’altra alternativa potrebbe essere il tasso misto. Si fisserebbero le rate ad un certo valore massimo limitando i rischi del mutuo variabile.
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