È stata diffusa la notizia di una nuova truffa che sta mietendo parecchie vittime. Parliamo di quella del corriere espresso che viene attuata da malintenzionati che si fingono di un’azienda di spedizioni e che comunicano che c’è un pacco per noi bloccato. Ecco come funziona.

La truffa del corriere a cui prestare attenzione

È tornata la truffa del corriere alla quale bisognerà prestare la massima attenzione. Avviene in questo modo:  operatori di finte aziende di spedizioni ci comunicano mediante e-mail che c’è un pacco per noi bloccato a causa di spese di spedizione non pagate di circa 4,36 euro.

La cifra, davvero irrisoria, non è che una trappola studiata attentamente per indurre l’ignara vittima a cliccare su un link. Cliccandoci su, infatti, ci si ritrova alla pagina web proprio della truffa dove viene chiesto di inserire i propri dati personali nonché quelli della carta di credito per sbloccare il pacco pagando il costo di spedizione. Cosa succede se tali dati vengono inseriti? Ebbene è possibile che i malintenzionati svuotino la propria carta.

Come fare per non cadere vittime della truffa del corriere

Per difendersi dalla truffa del corriere espresso la prima cosa da fare è ovviamente non cliccare mai sui link che si trovano nel corpo del messaggio. Bisogna poi controllare con attenzione l’indirizzo e-mail dal quale proviene il messaggio. Non si dovrà mai pagare nulla se non si è sicuri di quello che si sta facendo.

Purtroppo tali tipologie di truffe sono sempre più numerose. L’ultima è quella del finto corriere BRT-dpdGroup documentata da JamesWT che comunica che il proprio pacco era stato bloccato al Terminal 1 a causa di spese di spedizione non sostenute. Viene quindi chiesto di confermare il pagamento di 4,36 euro e di cliccare su “conferma la richiesta”. C’è poi un sotto-testo nel quale viene comunicato che se le spese di spedizione non verranno pagate entro 48 ore allora la consegna verrà annullata.

Quest’ultima parte è in italiano sgrammaticato per cui quando arriveranno messaggi del genere, ciò dovrà essere un campanello d’allarme.

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