La notizia della fuga di dati criptati dagli hacker e messi in vendita sul dark web ha scosso non solo gli utenti di ho.mobile, ma anche l’azienda stessa che, naturalmente, ha provato a rispondere immediatamente sull’accaduto.

ho.mobile, database sul dark web

Al momento, quel che sappiamo, è che circola un archivio di ben 2,5 milioni di clienti dell’operatore. Stando a quanto riportato da Bank Security su Twitter con tanto di screenshot, i cybercriminali stanno vendendo queste informazioni sul dark web.

Tra i dati ci sono informazioni personali, numeri di telefono, codici fiscali e Iccid, i codici internazionali a 19 cifre che identificano in maniera univoca le sim.

Con queste informazioni alla mercé di tutti gli utenti sono vulnerabili al sim swapping, ovvero possono veder violati i propri account tramite l’autenticazione a due fattori. Il primo consiglio infatti degli esperti in questo momento è proprio di disattivare tale protezione, almeno fino a quanto non si faccia chiarezza sulla cosa, altrimenti si rischia di veder violati i nostri account ad esso associati. Come dicevamo, però, ho.mobile si difende:

“Con riferimento ad alcune indiscrezioni pubblicate da organi di stampa, ho.mobile non ha evidenze di accessi massivi ai propri sistemi informatici che abbiano messo a repentaglio i dati della customer base. Abbiamo avviato in collaborazione con le autorità investigative le indagini per ulteriori approfondimenti”. L’azienda quindi al momento nega, o quanto meno vuole prima vederci chiaro al 100% prima di far partire la caccia alle streghe. Dato l’argomento delicato però, qualora ci fosse stato davvero un attacco hacker ai loro sistemi, sminuire sarebbe un grave errore.

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