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Oggi: 17 Dic, 2025

Rilettura del diritto tributario, del contenzioso tributario e dei diritti del consumatore alla luce delle riforme 2024-2025

Rilettura del diritto tributario, del contenzioso tributario e dei diritti del consumatore alla luce delle riforme 2024-2025
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processo tributario
Foto © Pixabay
Nel biennio 2024-2025 il sistema tributario italiano ha subito una profonda revisione, con effetti significativi sia sul diritto sostanziale sia sul processuale.
Gli effetti hanno avuto ricadute anche sulla tutela dei diritti del consumatore. Ora le riforme, attuate in virtù della legge delega 9 agosto 2023, n. 111, hanno puntato su razionalizzazione normativa, semplificazione degli adempimenti, rafforzamento delle garanzie per il contribuente e introduzione di ulteriori nuovi strumenti deflattivi e collaborativi.
Cercherò nel corso del mio intervento di offrire una sintesi delle principali novità, con particolare attenzione agli aspetti che vedono un’intersezioni tra diritto tributario, contenzioso e tutela del consumatore.
Il Diritto tributario con la legge del 1 agosto 2025, la n.

123, ha delegato il Governo a riordinare le disposizioni tributarie tramite testi unici e, successivamente, un codice del diritto tributario, suddiviso in parte generale (istituti comuni) e parte speciale (singole imposte) con l’obiettivo di arrivare ad una Semplificazione, ad una chiarezza, ma soprattutto ad una certezza dei rapporti giuridici. Ma per tutto questo era ed è necessaria l’efficienza amministrativa.

 In tutto questo non dobbiamo dimentica quelli che sono i principi e criteri direttivi ovvero lo statuto dei diritti del contribuente.  I principi della legge 27 luglio 2000, n. 212, sono recepiti nella parte generale del futuro codice, rafforzando legalità, trasparenza, contraddittorio e proporzionalità.  Si pensa anche ad una Disciplina unitaria: viene prevista una disciplina uniforme per tutti i tributi in materia di soggetto passivo, obbligazione tributaria, sanzioni e processo.
Nell’ottica dello sviluppo tecnologico che sta caratterizzando questa fase storica del nostro millennio si è puntati anche alla semplificazione degli adempimenti come ad esempio alla Digitalizzazione: Estensione delle notifiche e comunicazioni al domicilio digitale, semplificazione delle procedure dichiarative e di pagamento, razionalizzazione delle banche dati catastali e ipotecarie.

Si è puntato anche ad un maggior adempimento collaborativo: e qui troviamo il potenziamento del regime per i grandi contribuenti, riduzione delle soglie di accesso, introduzione di un codice di condotta, effetti premiali (riduzione sanzioni, termini di accertamento ridotti, esonero da garanzie per rimborsi). Tutto questo ci ha portato, anche se con molti punti interrogativi al Concordato preventivo biennale Introdotto per i soggetti di minore dimensione, con benefici anche in materia di IVA (esonero dal visto di conformità per compensazioni e rimborsi fino a 70.000 euro).

Un ulteriore passo in avanti occorre fare. La Revisione del sistema sanzionatorio che sia Proporzionalità e razionalizzazione: Miglioramento della proporzionalità delle sanzioni, revisione dei rapporti tra processo penale e tributario, inapplicabilità delle sanzioni in caso di adeguamento a indicazioni dell’Amministrazione in presenza di obiettiva incertezza normativa.
In tutto questo trova la sua giusta collocazione il Contenzioso tributario con i suoi aspetti cardine quali la riforma della giustizia, le garanzie processuali e diritti dei consumatori
Il Testo unico della giustizia tributaria con l’approvazione del D.Lgs. 14 novembre 2024, n. 175, ha uniformato l’ordinamento e lo stato giuridico dei magistrati tributari a quello della magistratura ordinaria e a Potenziato la digitalizzazione del processo tributario e accessibilità delle sentenze in formato digitale.

Particolare valore assume il meccanismo del Contraddittorio endoprocedimentale introdotto dall’art. 12 della legge 212/2000. Nel principio generale l’art. 6-bis dello Statuto del contribuente prevede che tutti gli atti autonomamente impugnabili siano preceduti da un contraddittorio informato ed effettivo, a pena di annullabilità, salvo eccezioni. Questo pertanto impedisce che siano emessi avvisi di accertamento prima dei 60 giorni dando così modo  al contribuente il diritto a un termine per le controdeduzioni.
 l’Amministrazione dovrà inoltre motivare sulle osservazioni non accolte.
Particolarità impulso è stato dato in merito ad un particolare aspetto degli atti. La loro invalidità e l’autotutela.
Mi spiego meglio. Sono state tipizzate le cause di annullabilità e nullità degli atti dell’Amministrazione finanziaria, con attenzione ai vizi di procedimento, partecipazione e motivazione introdotta l’autotutela obbligatoria per i casi di manifesta illegittimità dell’atto e l’autotutela facoltativa per altre ipotesi di illegittimità o infondatezza.
Altro aspetto sostanziale è stato l’aver dato vigore a particolari aspetti deflattivi e di mediazione. Penso all’accertamento con adesione: rafforzato il contraddittorio preventivo, ampliata la possibilità di adesione ai verbali di constatazione, ridefiniti i termini e le modalità di sospensione dei termini di impugnazione e previsti incentivi fiscali per la risoluzione alternativa delle controversie.
Ma ora arriviamo all’aspetto più importante che forse tutti aspettavano. Ma i Diritti dei consumatori nel contenzioso tributario dove sono? Quali sono e come vengo applicati?
Una volta il terreno del contenzioso tributario, eccezion fatta per palesi errori dell’amministrazione finanziaria, era un consolidato campo di sconfitte da parte del contribuente il quale veniva, molto spesso, visto soccombente nel labirinto dei richiami normativi con i quali non aveva certo una particolare familiarità. Ovviamente le cose non si sono stravolte ma qualcosa è cambiato.
Il consumatore, in quanto soggetto passivo d’imposta (ad esempio, per tributi locali, imposte di registro, imposte ipotecarie e catastali), è titolare di tutti i diritti processuali previsti dal D.Lgs. 546/1992, tra cui il diritto di impugnare atti impositivi, cartelle di pagamento e avvisi di accertamento. Le riforme hanno esteso le garanzie processuali anche ai consumatori, prevedendo l’Obbligo di motivazione rafforzata degli atti impositivi nei confronti di persone fisiche non esercenti attività d’impresa o professionale.

Diritto all’informazione chiara e comprensibile sugli atti e sulle procedure. Accesso facilitato agli atti del fascicolo processuale tramite strumenti digitali, anche per i consumatori non assistiti da professionisti. Soprattutto l’Amministrazione finanziaria deve rispettare i principi di correttezza, trasparenza e buona fede. Comportamenti ingannevoli, omissivi o aggressivi possono essere segnalati all’AGCM e, se incidono su atti impositivi, possono costituire motivo di annullabilità dell’atto.

Proprio per questo motivo abbiamo:
Clausole vessatorie: Nei rapporti contrattuali tra consumatore e soggetti privati che agiscono per conto dell’Amministrazione (es. concessionari della riscossione), si applicano le tutele contro le clausole vessatorie, con possibilità di ricorso al giudice tributario per la declaratoria di nullità.
ADR/ODR nel contenzioso tributario: Le riforme hanno promosso l’accesso a strumenti di risoluzione alternativa delle controversie anche per i consumatori, in particolare:  Mediazione obbligatoria per controversie di valore fino a 50.000 euro. Possibilità di ricorso a organismi ADR riconosciuti per tributi locali e servizi pubblici locali.
Tutela collettiva: Il D.Lgs. 10 marzo 2023, n. 28, ha esteso la possibilità di azioni rappresentative anche in ambito tributario, consentendo ad associazioni di consumatori di agire in giudizio per la tutela di interessi collettivi lesi da prassi impositive o di riscossione illegittime.
Obblighi informativi: L’Amministrazione finanziaria deve fornire al consumatore-contribuente informazioni chiare e tempestive su motivi dell’accertamento, modalità di impugnazione, termini per la difesa e possibilità di accesso a strumenti deflattivi e ADR.
Accesso agli atti: Il diritto di accesso agli atti amministrativi e processuali è garantito anche ai consumatori, con modalità semplificate per i soggetti non assistiti da professionisti.
Tutela dei dati: Il trattamento dei dati personali del consumatore-contribuente è disciplinato dal D.Lgs. 196/2003 e dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR), con particolare attenzione alla riservatezza delle informazioni processuali.
A questo punto non ci resta che cercare di dare un inquadramento del quadro normativo e trovare le intersezioni con il sistema tributario dei diritti del consumatore.
Il primo passo consiste nel rileggere il quadro normativo generale. Troviamo allora troviamo:
Il codice del consumo: Il D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, riconosce e garantisce i diritti e gli interessi individuali e collettivi dei consumatori, tra cui:  Diritto a un’adeguata informazione e a una corretta pubblicità. Diritto alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali. Diritto alla sicurezza e qualità dei prodotti e dei servizi. Diritto alla tutela contro le pratiche commerciali scorrette e le clausole vessatorie. Diritto di recesso nei contratti a distanza e fuori dai locali commerciali. Diritto all’accesso a procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie (ADR/ODR). Diritto alla tutela collettiva tramite azioni rappresentative.
Gli aggiornamenti 2024-2025:  Legge 91/2025: Recepimento della direttiva (UE) 2023/2225 sui contratti di credito ai consumatori, con rafforzamento della protezione e revisione delle sanzioni. Legge 85/2025: Modifica all’art. 51 del Codice del consumo: il consenso del consumatore non è valido se non ha confermato la ricezione delle condizioni contrattuali su supporto durevole. Legge 91/2025, art. 6: Recepimento della direttiva (UE) 2023/2673 sui servizi finanziari a distanza, con possibilità di introdurre disposizioni più rigorose in materia di informazioni precontrattuali e recesso dai contratti di assicurazione.
Ma ovviamente non ci sono solo diritti.
Abbiamo anche degli obblighi ai quali il consumatore deve scrupolosamente attenersi. E quindi troviamo la:
Fatturazione elettronica. Il consumatore finale ha diritto a ricevere copia cartacea o digitale della fattura elettronica, valida ai fini fiscali, senza obbligo di gestione della fattura elettronica stessa. Le fatture elettroniche sono consultabili nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS; la consultazione non è delegabile a terzi. L’accesso alle fatture elettroniche è stato semplificato dalla riforma introdotta dall’art. 4-quinquies, comma 4, D.L. 145/2023. I dati delle fatture sono disponibili fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento.
Protezione dei dati personali: Il trattamento dei dati personali connesso alla fatturazione elettronica e ai rapporti con l’Agenzia delle Entrate è disciplinato dal D.Lgs. 196/2003 e dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR- General Data Protection Regulation).
Statuto dei diritti del contribuente: L’art. 6, comma 4, L. 212/2000, stabilisce che il contribuente non è tenuto a fornire nuovamente dati già in possesso dell’Amministrazione finanziaria.
 Ma il comportamento di un buon consumatore non finisce qui! Troviamo alcuni aspetti che mi sento di sottolineare e richiamare, ovvero:
Pratiche commerciali scorrette: Sono vietate tutte le pratiche contrarie alla diligenza professionale, ingannevoli o aggressive. L’AGCM è competente per l’accertamento e la repressione delle violazioni.
Clausole vessatorie: Si presumono vessatorie, fino a prova contraria, le clausole che determinano uno squilibrio significativo a carico del consumatore. La giurisprudenza recente ha ribadito l’applicabilità delle tutele sulle clausole vessatorie anche nei contratti di gioco d’azzardo autorizzati.
Tutela collettiva e azioni rappresentative: Il D.Lgs. 10 marzo 2023, n. 28, ha introdotto il Titolo II.1 nella Parte V del Codice del consumo, disciplinando le azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori, promosse da enti legittimati senza necessità di mandato individuale.
E ancora:
Obblighi di informazione: Il professionista deve fornire informazioni chiare e comprensibili su caratteristiche, prezzo (comprensivo di imposte), modalità di pagamento, diritto di recesso, garanzie e procedure di reclamo. Nei contratti a distanza, il consumatore non è vincolato se non ha ricevuto tutte le informazioni essenziali prima dell’ordine.
Pagamenti e costi: È vietato imporre spese eccessive per l’uso di strumenti di pagamento. Il consenso espresso è richiesto per ogni pagamento supplementare oltre il prezzo principale.
Servizi digitali: Obbligo di informare su funzionalità, interoperabilità e protezione tecnica dei contenuti digitali.
ADR/ODR: Obbligo di informare sulla possibilità di ricorso a meccanismi extragiudiziali di reclamo e risoluzione delle controversie.
Cari lettori, anche questa settimana spero di aver dato il mio piccolo contributo a questa complessa materia che rappresenta un campo molto importante della disciplina tributaria. Vorrei allora dire, concludendo, che le riforme 2024-2025 hanno innovato profondamente il diritto tributario e il processo tributario, rafforzando la tutela del contribuente attraverso la codificazione dei principi dello Statuto, la generalizzazione del contraddittorio, la semplificazione degli adempimenti e la razionalizzazione delle sanzioni. Un grande e sostanziale passo in avanti in un campo che prima era di dominio assoluto degli uffici erariali. Il contenzioso tributario, a tutela dei contribuenti, è stato reso più trasparente, accessibile e orientato alla deflazione delle liti. Sul versante della tutela del consumatore, le novità legislative e giurisprudenziali hanno rafforzato la protezione nei contratti di credito, nei servizi finanziari a distanza, nella trasparenza contrattuale e nella gestione digitale dei rapporti fiscali, confermando l’applicabilità delle tutele generali del Codice del consumo anche nei rapporti con i gestori di servizi e nei contesti digitali. Particolare rilievo assume l’estensione delle garanzie processuali e degli strumenti di tutela collettiva e alternativa anche ai consumatori coinvolti in controversie tributarie, in linea con i principi di legalità, trasparenza e proporzionalità.
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