Quanto si prende di pensione minima nel 2025? Come canta Carmen Consoli con il brano Sintonia imperfetta: “Quel pomeriggio si passava da un divano all’altro, qualunque frase era ingombrante in pieno agosto. Io ti chiedevo più attenzioni e un minimo di slancio, mentre l’arrosto di tua madre mi rendeva omaggio”. Tutti quanti abbiamo diritto ad avere il minimo indispensabile per sopravvivere e vivere quantomeno una vita dignitosa. Complice la precarietà e i prezzi particolarmente alti di diversi prodotti e servizi, purtroppo, non tutti riescono ad arrivare alla fine del mese.
Se tutto questo non bastasse anche una volta ottenuto l’accesso alla pensione, l’importo di tale trattamento non sempre si rivela essere adeguato alle effettive esigenze dei soggetti interessati.
Non parliamo di vizi, bensì dei soldi necessari a sostenere spese che non possono essere assolutamente rimandate, come ad esempio quelle per l’acquisto di farmaci o del cibo. Proprio in questo contesto si rivela particolarmente importante l’intervento del governo che deve mettere in campo delle misure ad hoc per garantire un valido sostegno alle persone maggior mente in difficoltà.
Quanto si prende di pensione minima nel 2025
Anche nel corso del 2025, ad esempio, sarà possibile richiedere e beneficiare del bonus bolletta. Verranno inoltre, ovviamente, erogate le pensioni. Per accedere a quest’ultime, ricordiamo, bisogna essere in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi. In particolare per accedere alla pensione di vecchiaia bisogna aver perfezionato il requisito anagrafico di 67 anni e avere alle spalle almeno vent’anni di contributi. Ma quanto si prenderà di pensione minima nel corso del prossimo anno? Ebbene, come è possibile evincere dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze:
“Le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo saranno incrementate del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026. È necessario sottolineare che, senza questo intervento, gli importi dei prossimi due anni sarebbero risultati inferiori poiché l’adeguamento sarebbe stato parametrato all’andamento dell’inflazione, che quest’anno si è fortemente ridimensionata rispetto al passato. Aumenti anche per i pensionati in condizioni di disagio over 70 e per i titolari di assegno sociale”.
In pratica le pensioni registreranno nel corso del 2025 un lieve aumento per effetto della rivalutazione dello 0,8%.
In particolare per quanto riguarda le pensioni minime dal 2025 si prevede un aumento aggiuntivo del 2,2% che comporterà un aumento da 614,77 euro a quota 616,67 euro. L’aumento delle pensioni minime di qualche euro è divenuto immediatamente oggetto di discussione. È bene comunque sottolineare che in assenza di interventi da parte del governo, tale importo sarebbe poco superiore a 600 euro.
In attesa della riforma delle pensioni
Anche per il 2025 sono state confermate alcune misure per l’uscita anticipata, quali Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. È stata inoltre introdotta la possibilità di anticipare la pensione all’età di 64 anni grazie al cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare. A differenza delle aspettative, però, non sono state introdotte misure tali da poter dire definitivamente addio alla Legge Fornero. Quest’ultima, infatti, sarà il parametro di riferimento per accedere al trattamento pensionistico anche nel 2025. Una situazione che diviene causa di malcontento per tutti coloro che speravano nell’introduzione di nuovi requisiti volti a facilitare l’uscita dal mondo del lavoro.
Come sovente accade, però, è più facile a dirsi che a farsi. Mettere in campo una vera e propria riforma, d’altronde, non è così semplice. Vari sono i fattori da dover prendere in considerazione, come ad esempio l’aspettativa di vita e le risorse economiche a disposizione dello Stato. Proprio quest’ultime, purtroppo, sono al momento insufficienti. Si deve, quindi, pazientare ancora un pochino e sperare che il 2025 sia finalmente l’anno giusto per vedere l’esecutivo formulare la tanto attesa riforma delle pensioni.