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Oggi: 05 Dic, 2025

Quali lavori fanno prendere la pensione anticipata fino a 5 anni prima

Ecco le attività lavorative che permettono di prendere la pensione anticipata e quali sono le misure che si possono sfruttare.
3 mesi fa
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Ecco le attività lavorative che permettono di prendere la pensione anticipata e quali sono le misure che si possono sfruttare.
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Per andare in pensione in Italia occorre centrare tutti i requisiti previsti da una determinata misura. Fondamentali sono l’età anagrafica, l’anzianità contributiva e, per alcune misure, anche l’importo della pensione che si raggiunge. Ma altrettanto determinante, a volte, è il lavoro che si svolge. In questo caso si parla di pensioni anticipate, perché determinate attività lavorative consentono di uscire prima dal mondo del lavoro.

Ecco quindi le misure che permettono le uscite anticipate in base all’attività svolta, con i relativi requisiti da rispettare.

Quali lavori fanno prendere la pensione anticipata fino a 5 anni prima

Sono sostanzialmente tre le misure che consentono di ottenere in anticipo la pensione in Italia:

  • lo scivolo per lavoro usurante;
  • la Quota 41 per i lavoratori precoci;
  • l’Anticipo Pensionistico Sociale (Ape Social).

Partiamo dalla misura più “anziana” tra le tre, lo scivolo per lavoro usurante, che è strutturale nel sistema previdenziale.

Per poterne beneficiare, le attività usuranti devono essere state svolte per almeno metà della vita lavorativa o, in alternativa, per 7 degli ultimi 10 anni di carriera.

Le attività considerate usuranti sono:

  • lavori in galleria, cave o miniere;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • attività da palombaro;
  • lavori con esposizione ad alte temperature;
  • lavorazione del vetro cavo;
  • lavori in spazi angusti e ristretti;
  • attività connesse all’asportazione dell’amianto.

Sono inclusi anche:

  • gli addetti al lavoro notturno;
  • i conducenti di mezzi di trasporto pubblici con capienza pari ad almeno 9 passeggeri;
  • gli addetti alla linea a catena.

I requisiti per l’accesso sono:

  • almeno 61 anni e 7 mesi di età;
  • almeno 35 anni di contributi versati;
  • raggiungimento della quota 97,6 (somma tra età e anzianità contributiva).

Ecco la pensione anticipata per i precoci e come si prende in base al lavoro svolto

Chi svolge una delle attività sopra elencate può avere accesso anche alla Quota 41 per lavoratori precoci. Ma non solo. A questa misura possono accedere anche i dipendenti che svolgono una delle 15 attività gravose previste, ovvero:

  • conciatori di pelli o pellicce;
  • camionisti e conducenti di mezzi pesanti;
  • macchinisti dei treni e personale ferroviario viaggiante;
  • gruisti e operatori di macchine per perforazioni nelle costruzioni;
  • addetti ai servizi di pulizia senza qualifica;
  • facchini e addetti allo spostamento merci;
  • infermieri di sala operatoria e ostetriche in sala parto;
  • maestre ed educatori di asili nido e scuole dell’infanzia;
  • lavoratori edili;
  • netturbini e addetti alla raccolta rifiuti;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • lavoratori marittimi;
  • pescatori;
  • lavoratori agricoli;
  • siderurgici.

Per accedere alla Quota 41 occorre:

  • aver maturato 41 anni di contributi, senza limiti di età anagrafica;
  • aver svolto attività gravose o usuranti per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni;
  • avere almeno 12 mesi di contributi accreditati prima dei 19 anni di età (anche non continuativi), requisito che definisce lo status di lavoratore precoce.

L’Ape Social altra misura che dipende anche dalla tipologia di lavoro svolto

Un’ulteriore possibilità è rappresentata dall’Ape Social, riservata non ai lavori usuranti, ma esclusivamente a quelli gravosi.

I requisiti richiesti sono:

  • almeno 36 anni di contributi;
  • almeno 63 anni e 5 mesi di età;
  • attività gravosa per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni.

Rispetto alle misure precedenti, l’Ape Social non è definitiva, ma è un assegno-ponte che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia. In quel momento, l’Ape decade e occorre presentare una nuova domanda all’INPS.

Inoltre, presenta delle limitazioni:

  • importo massimo di 1.500 euro al mese;
  • nessuna maggiorazione, assegno familiare o integrazione al minimo;
  • non prevede tredicesima;
  • non è indicizzata all’inflazione;
  • non è reversibile.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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