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Oggi: 05 Dic, 2025

Premi produttività 2026-2027: aliquota scende all’1% e tetto annuo a 5.000 euro

La Legge di Bilancio 2026 rivoluziona i premi produttività: imposta all’1% e limite annuo che sale fino a 5.000 euro
2 mesi fa
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premi di produzione
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La Legge di Bilancio 2026, nella versione approvata dal governo nel Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025, introduce aggiornamenti riguardanti il trattamento fiscale dei premi di produttività. Si tratta di un ulteriore intervento dopo quello previsto con la manovra del 2025.

La legge di bilancio del 2025, infatti, aveva stabilito che per gli anni d’imposta dal 2025 al 2027, venisse prorogata la riduzione dell’aliquota riferita all’imposta sostitutiva dell’IRPEF (e addizionali) applicabile su detti premi. L’aliquota, ordinariamente fissata al 10%, avrebbe dovuto essere al 5% per il menzionato triennio. Una riduzione già sperimentata per il biennio 2023 e 2024

Premi produttività: versione manovra 2025

L’aliquota agevolata sui premi di produttività, versione manovra di bilancio 2025, prevede che sia applicabile esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato.

Per poterne beneficiare il lavoratore dovrebbe avere un reddito dell’anno precedente non superiore a 80.000 euro. L’agevolazione è applicabile su un limite massimo di premi di premi di produttività pari a 3.000 euro. Tuttavia, detto limite si innalza a 4.000 euro al netto delle trattenute previdenziali obbligatorie nel caso di coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro.

Si ricorda che il regime in esame non è obbligatorio ma facoltativo. Questo significa che il lavoratore può decidere di non avvalersi della tassazione agevolata sui premi di produttività. Si tratta però di regime naturale. Nel senso che il datore di lavoro lo applica e poi il lavoratore può optare per la tassazione ordinaria IRPEF in sede di dichiarazione dei redditi.

Più favorevole con la legge bilancio 2026

La manovra di bilancio 2026 ora interviene nuovamente e interviene in senso positivo. Infatti, la versione approvata dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 17 ottobre 2025, prevede che per i premi di produttività erogati nel 2026 e 2027, l’imposta sostitutiva scenda all’1%.

Inoltre si innalza a 5.000 euro il limite massimo annuo dei premi assoggettabili alla tassazione agevolata. Per il 2025, invece, resta l’impianto attuale (quindi, aliquota a 5% e limite annuo a 3.000 euro, elevabili a 4.000 euro).

Si tenga presente che la legge di bilancio 2026 dovrà ancora attraversare l’iter parlamentare. Questo significa che, in sede di discussione e approvazione definitiva della manovra (che poi approderà i Gazzetta Ufficiale), potrebbero arrivare emendamenti che potrebbero modificare quanto previsto per adesso ed illustrato in questa sede.

Premi produttività tassati con l’1%: stimolare la produttività e sostenere il reddito

L’intervento del 2026 confermerebbe la volontà del governo di proseguire sulla strada della riduzione del cuneo fiscale e del sostegno ai redditi da lavoro dipendente. La riduzione all’1% dell’imposta sui premi produttività mira a rendere più appetibili gli accordi aziendali che legano una parte della retribuzione ai risultati economici o organizzativi.

In questo modo si incentiva la collaborazione tra imprese e lavoratori, spingendo verso una maggiore efficienza e competitività. Al tempo stesso, la misura ha un effetto redistributivo: consente di aumentare il reddito disponibile dei dipendenti. E senza incidere pesantemente sul costo del lavoro per le aziende.

Riassumendo

  • La Legge di Bilancio 2026 riduce, per il 2026 e 2027, l’imposta sui premi produttività all’1%.
  • Il limite massimo dei premi agevolabili sale da 3.000 a 5.000 euro annui.
  • L’agevolazione riguarda solo i lavoratori dipendenti del settore privato con reddito sotto 80.000 euro.
  • Il regime è facoltativo ma applicato automaticamente dal datore di lavoro.
  • L’obiettivo è aumentare produttività e reddito dei dipendenti riducendo il cuneo fiscale.
  • La misura può ancora essere soggetta a modifiche durante l’iter parlamentare della manovra.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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