Anche l’Assegno Unico nel 2026 farà più felici molte famiglie di beneficiari. La principale misura di welfare per le famiglie avrà importi maggiori nel 2026. Tra nuovo ISEE e perequazione, ecco che il 2026 porterà in dote per tanti, importi maggiori. Quindi, più soldi all’Assegno Unico dal 2026 e per le famiglie arriveranno dall’INPS bonifici maggiori. Ecco chi riceverà di più, perché e da cosa dipende.
Più soldi all’Assegno Unico dal 2026: per le famiglie dall’INPS bonifici maggiori
Le novità che riguardano le famiglie non mancano nella legge di Bilancio. Ma non tutto dipende dalla manovra finanziaria del governo. Per esempio, il 2026 per l’Assegno Unico si apre con alcune dolci sorprese per i beneficiari.
Infatti ci saranno sicuramente famiglie che dall’INPS riceveranno bonifici maggiori rispetto al 2025 e quindi riceveranno più soldi con l’Assegno Unico.
Sostanzialmente tutto questo dipende da due fattori. Uno è l’inflazione, con le normative che prevedono come all’aumentare del tasso di inflazione aumentano anche trattamenti per lavoratori, pensionati e famiglie. L’altro fattore invece è l’ISEE, che grazie ad alcune novità, finirà con l’essere più basso per tante famiglie. Due fattori che messi insieme portano un aumento delle cifre di Assegno Unico. Con stime che ha avallato anche l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che mettono in luce aumenti medi di 10 euro al mese.
Due novità sugli ISEE porta in dote più soldi all’Assegno Unico dal 2026
La legge di Bilancio attualmente in lavorazione dovrebbe prevedere l’eliminazione della prima casa dal calcolo dell’ISEE. Non che oggi la prima casa incida particolarmente sull’ISEE.
Perché esiste una detrazione che ne abbatte considerevolmente l’incidenza (cosa che invece non accade per gli altri immobili). E perché come per tutti i patrimoni immobiliari e mobiliari (soldi sui conti correnti, libretti, carte e così via dicendo), è il 20% del loro valore quello che finisce dentro all’ISEE nel caso di un nucleo familiare monocomponente (per poi abbassarsi secondo la scala di equivalenza in base al numero dei familiari e alla loro età e condizione). Oggi le prime case godono di una detrazione del loro valore fino a 52.000 euro.
Significa che fino a 52.000 euro la prima casa del nucleo familiare non incide per niente nel calcolo dell’ISEE. La novità che entrerà in vigore nel 2026 è un innalzamento di questa esclusione fino a 91.500 euro. Con un aumento di questa soglia in misura pari a 2.500 euro per ogni figlio dal secondo in poi e forse, con delle modifiche alla scala di equivalenza per sostenere di più nuclei familiari numerosi. Una novità che abbassa l’ISEE. E se consideriamo che già da quest’anno le famiglie che hanno risparmio in buoni fruttiferi, libretti e titoli di Stato a garanzia statale, possono godere di un abbattimento fino a 50.000 euro di queste dotazioni da riportare nell’ISEE, cambia molto per le famiglie.
Si abbassa l’ISEE e porta più soldi all’Assegno Unico dal 2026 nei bonifici dell’INPS.
Inflazione ISTAT e decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze
Ma un altro fattore che porterà più soldi alle famiglie nelle ricariche di Assegno Unico 2026 da parte dell’INPS è l’inflazione. Siamo ancora in attesa del classico decreto del MEF che riporterà il dato sul tasso di inflazione previsionale. Si tratta di quel decreto che conferma i dati ISTAT sull’aumento del costo della vita e che tanto per intenderci, serve anche per la rivalutazione delle pensioni nel 2026.
Al momento ci sono ancora dubbi riguardo al tasso di inflazione che verrà certificato dall’ISTAT e relativo ai primi 3 trimestri del 2025. Se consideriamo il dato ISTAT di settembre, pare che l’inflazione sia stata confermata all’1,6%. Perché ipotesi, indiscrezioni e stime danno al momento percentuali variabili tra l’1,4% e l’1,7%. In ogni caso, l’importo del mensile che l’INPS tramite bonifico eroga alle famiglie come Assegno Unico, avrà più soldi nel 2026 anche per la rivalutazione.

