Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Pignoramento pensione e assegno sociale, i limiti esistono ma a volte l’INPS può prendersi tutto o quasi

Fino a che importo si rischia il pignoramento della pensione e come funzionano le regole tra pignoramento presso terzi o diretto dall'INPS.
4 mesi fa
2 minuti di lettura
pensioni di vecchiaia
Pensioni di vecchiaia © Licenza Creative Commons

Anche un pensionato può aver maturato dei debiti: può non aver pagato le tasse, avere cartelle esattoriali, contrarre debiti verso privati e così via. Una delle paure più comuni tra i pensionati riguarda il pignoramento della pensione o, in alcuni casi, dell’assegno sociale.

La legge impone a chi avvia una procedura di pignoramento di rispettare determinati limiti, soprattutto nei confronti di chi percepisce pensioni minime o l’assegno sociale, considerati soggetti vulnerabili o fragili. Si tratta, infatti, di persone con redditi molto bassi e con i requisiti per ottenere l’assegno sociale o una pensione integrata al trattamento minimo INPS.

In linea di principio, sul pignoramento della pensione e dell’assegno sociale esistono limiti chiari, ma in certi casi l’INPS può trattenere quasi tutto, nonostante il principio del minimo vitale che, in teoria, dovrebbe garantire una somma minima per vivere.

Pignoramento pensione e assegno sociale: i limiti esistono, ma a volte l’INPS può prendersi tutto o quasi

La legge stabilisce limiti precisi al pignoramento delle pensioni per i contribuenti indebitati. In genere, il creditore può utilizzare l’INPS come terzo pignorato, chiedendogli di trattenere una parte della pensione del debitore per soddisfare il proprio credito: si tratta del cosiddetto pignoramento presso terzi.

In linea generale, una pensione di importo fino a circa 1.616 euro mensili (pari a tre volte l’importo dell’assegno sociale) non può essere pignorata.

La parte eccedente questa soglia può essere pignorata fino al 20% (un quinto). In altre parole, esiste un minimo impignorabile pari a tre volte l’assegno sociale e, sulla parte eccedente, si può trattenere fino a un quinto.

Seguendo queste regole, un pensionato con un assegno basso o medio dovrebbe rischiare poco o nulla. Tuttavia, la realtà è diversa: non sempre è così, poiché molto dipende dal singolo caso e da pronunce giudiziarie spesso contrastanti.

Ecco cosa succede quando il creditore è direttamente l’INPS

Se il debito è nei confronti dell’INPS, il pensionato può trovarsi senza percepire nulla di pensione o assegno sociale per i mesi necessari al recupero del credito.

Infatti, le trattenute operate dall’INPS possono superare i limiti visti in precedenza. Il pignoramento diretto dell’INPS è diverso dal pignoramento presso terzi. Quest’ultimo segue le regole dell’articolo 545 del Codice di Procedura Civile, che disciplina il concetto di minimo vitale. Ovvero la quota di pensione che deve rimanere al pensionato indebitato perché necessaria per la sopravvivenza.

Attualmente, il minimo vitale è fissato a circa 1.000 euro. Ciò significa che solo la parte eccedente tale importo può essere pignorata, e comunque solo in parte (fino a un quinto).

Ma quando è l’INPS a essere creditore, il recupero del debito può avvenire con limiti meno stringenti. Ci sono segnalazioni di pensionati che non hanno ricevuto alcun pagamento a causa di un debito diretto con l’ente.

In pratica, se il creditore è l’INPS, questo può trattenere l’intera pensione lasciando al pensionato solo l’importo del trattamento minimo, pari a 603 euro al mese nel 2025.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Maturare arretrati e poi perderli per via dell'INPS che può trattenerli se il contribuente ha maturato degli indebiti, ecco quando accade.
Articolo precedente

Pensione per disoccupati con l’APE sociale, novità: meno contributi necessari ecco perché

Investitore o trader?
Articolo seguente

Investitore o trader? Ecco la differenza e come impatta sulla gestione del denaro