Il successo de “La Ruota della Fortuna” non smette di sorprendere con ascolti che continuano a salire. La puntata di giovedì 11 dicembre ha tenuto incollati agli schermi ben 5 milioni e mezzo di telespettatori per uno share del 26,6%. Numeri doppi rispetto a quelli che ormai riusciva a portare a casa il tg satirico di Canale 5, “Striscia La Notizia”. Non è un caso che Pier Silvio Berlusconi si sia mostrato molto entusiasta all’incontro con i giornalisti per gli auguri di fine anno. Fosse per lui, ha ammesso, il quiz-show condotto da Gerry Scotti andrebbe in onda “366 giorni l’anno”. Per il programma di Antonio Ricci si prevede un ritorno a gennaio in prima serata, ma di riprendersi l’access prime time non se ne parla.
La Ruota della Fortuna, effetto nostalgia dietro il successo
E come potrebbe? La Ruota della Fortuna sta avendo un successo inatteso, tant’è che sempre l’AD di Mediaset ha reso noto che sia un caso studio all’Università Bocconi di Milano. La concorrenza di “Affari Tuoi”, che con Stefano De Martino su Rai Uno aveva dominato gli ascolti durante tutta la stagione passata, si è dovuta rassegnare a rincorrere. Non ce n’è per nessuno. Il programma che un tempo fu di Mike Bongiorno e che sembrava essere stato sepolto con lui, costa poco e rende tanto.
Quali sono gli ingredienti del successo de La Ruota della Fortuna? Tanti e concomitanti. Il quiz-show gioca sull’effetto nostalgia. Chi oggi ha un’età che va dai 40 anni insù, ricorda benissimo di averlo seguito da piccolo, direttamente o tramite i propri genitori negli anni Novanta.
E quando un programma resta impresso nella memoria collettiva, è più facile che attiri l’attenzione del pubblico. Nello specifico, però, guai a pensare che gli ascolti stiano arrivando solamente dal pubblico dei “boomer”. Al contrario, attira anche i più giovani, grazie al risalto mediatico che sta suscitando sui social.
Ritmi veloci e diffusione social
Questo genere di format si presta benissimo per i reel. Ogni manche dura pochissimi minuti e la velocità è ormai da tempo fondamentale per fidelizzare i giovani. Canale 5, anzi l’intera Mediaset, lo ha capito con qualche anno di ritardo. Il successo de La Ruota della Fortuna si deve proprio al fatto che c’è dinamismo. E i video brevi delle risposte dei concorrenti, magari delle gaffe, vanno alla grande sui social. I ritmi sono incalzanti senza suscitare ansia nel telespettatore.
Basta programmi ansiogeni, vince il gioco spensierato
Soffermiamoci su questo aspetto. La TV a ogni fascia oraria è affollata da programmi ansiogeni, negativi, dalla comunicazione urlata, irrispettosi verso il pubblico e fortemente divisivi. All’inizio attirano, dopo un po’ stancano e persino indispongono. Non aggiungono granché alle proprie conoscenze, mentre si mostrano utili solo a radicalizzare le opinioni personali e lo scontro tra opposte tifoserie su ogni singolo tema. Gli italiani avevano voglia di tornare a sorridere, ma senza scadere nella demenzialità.
E il combinato tra quiz conosciuto e conduzione dall’usato sicuro ha permesso loro di farlo.
A differenza di Affari Tuoi, l’ingrediente fortuna è solo parte del gioco. Servono conoscenza, reattività, sangue freddo e calcolo. Il clima su Rai Uno non è sempre spensierato, vuoi per l’ansia che genera la scelta dei pacchi, vuoi anche per le storie strappalacrime dei concorrenti. Cosa ancora più importante: i ritmi sono lenti e annoiano. E forse non è un caso che, sfruttando il successo iniziale, Mediaset abbia optato per allungare la durata di ogni puntata de La Ruota della Fortuna. Non solo trascina gli ascolti per un maggiore lasso di tempo, ma finisce per costringere la concorrenza a fare altrettanto. E per quanto appena spiegato, il programma di De Martino risulta ancora più lento e noioso. Di là, anche l’intermezzo musicale tra una manche e l’altra appare un gradevole intrattenimento e mai eccessivo.
Samira e Gerry Scotti accoppiata vincente
Rispetto al vecchio gioco di Mike, quello di Gerry Scotti è stato rivisto in più parti. Lo capisce all’istante qualsiasi telespettatore non giovanissimo. L’innovazione spesso rischia di indisporre il pubblico quando tocca un format consolidato nei decenni. Non è stato così questa volta. E la ragione è semplice: il nuovo quiz è molto più divertente e allegro. La conduzione stessa risulta alla mano, non ingessata come in passato. Qualche polemica non è mancata a proposito di Samira, che sarebbe sbagliato definire una “valletta” in senso stretto. La bella modella friulana gira le caselle, sebbene sia diventata a tutti gli effetti una co-conduttrice. Interloquisce costantemente con Gerry e spiega le frasi svelate dai concorrenti.
Successo per Ruota della Fortuna anche grazie all’innovazione
L’accoppiata Gerry-Samira si può considerare uno dei principali fattori del successo de La Ruota della Fortuna. Un’alchimia all’apparenza sincera, cosa che non sempre accadde ai tempi di Mike. Il pubblico si diverte a indovinare, assiste all’alternarsi di fortune e incidenti dei concorrenti tra un “passa”, una “bancarotta” (ex “perdi tutto”), un “raddoppia”, un “jolly” un “express”, quest’ultima novità assoluta del programma. Anche il meccanismo del gioco è stato reso più flessibile proprio per velocizzare i tempi e consentire la disputa di un maggior numero di manche.
Una formula non solo vincente, ma anche convincente. Dopo anni di programmi stiracchiati e privi di innovazione, Mediaset sembra avere riscoperto la capacità di fare ascolti senza volgarità e comicità di bassa lega. Gli italiani chiedevano proprio questo.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

