Lo scorso luglio milioni di pensionati hanno percepito la quattordicesima mensilità. Si tratta di una prassi che si ripete ogni anno, nel mese di luglio: chi riceve pensioni entro determinati limiti ha diritto a questa mensilità aggiuntiva. Parliamo, in generale, di soggetti con pensioni basse, che possono beneficiare dell’integrazione al minimo, delle maggiorazioni sociali o che appartengono a nuclei familiari percettori dell’Assegno di Inclusione (ADI).
Proprio per questi ultimi, però, è arrivata un’amara sorpresa: la quattordicesima erogata a luglio di fatto viene “assorbita” dall’Assegno di Inclusione. In altre parole, l’INPS con una mano ha dato la mensilità aggiuntiva e con l’altra la sta recuperando, abbassando l’importo del sussidio.
È quanto accaduto a un nostro lettore.
“Buonasera, sono un pensionato, vedovo e invalido. Ho una pensione di 600 euro al mese e vivo con mia figlia di 25 anni, anch’essa invalida. Percepiamo anche l’Assegno di Inclusione. A luglio non ho ricevuto nulla perché erano scaduti i 18 mesi. Ho presentato nuovamente domanda di ADI e ad agosto mi hanno riconosciuto di nuovo il sussidio. Solo che, mentre prima prendevo 404 euro al mese, ora ne ricevo 359. Ho contattato l’INPS, che mi ha spiegato che il problema dipende dalla quattordicesima di 546 euro percepita a luglio. Ma non capisco il collegamento. Potete chiarire?”
Pensioni, l’INPS recupera la quattordicesima riducendo l’Assegno di Inclusione
Il caso del nostro lettore evidenzia un problema che riguarda non solo l’Assegno di Inclusione, ma che era già presente con il Reddito di Cittadinanza e con qualsiasi altro sussidio di natura assistenziale. Tutto dipende dalla formula di integrazione al reddito familiare su cui si basano queste misure.
L’ADI, infatti, non è un contributo fisso, ma integra il reddito familiare fino a raggiungere le soglie massime previste. È cumulabile con pensioni e altri trattamenti, ma sempre nei limiti stabiliti. Nel 2025, ad esempio, un singolo beneficiario deve avere un reddito inferiore a 6.500 euro annui, soglia che varia in base alla scala di equivalenza determinata dalla composizione del nucleo familiare.
La regola è semplice: ogni euro di reddito in più viene sottratto dall’ADI. Ciò significa che, se un singolo può ricevere fino a 541 euro al mese ma ha 100 euro di reddito, l’ADI effettivo sarà di 441 euro.
Ecco come funziona davvero l’integrazione al reddito
La quattordicesima pensionistica non fa eccezione: è a tutti gli effetti un reddito aggiuntivo. Per questo motivo è considerata nel calcolo dell’Assegno di Inclusione e, di conseguenza, abbassa l’importo del sussidio.
In altre parole, anche se non è immediato da comprendere, la quattordicesima riduce l’ADI come se fosse stata “autofinanziata” dalla stessa famiglia beneficiaria.
Nel caso del nostro lettore, a luglio ha percepito 546 euro di quattordicesima. L’INPS, considerando questa somma, la ha spalmata su 12 mesi per calcolare l’impatto sul reddito annuo. È così che si materializza la riduzione mensile sull’Assegno di Inclusione: dai circa 404 euro precedenti si è scesi a 359 euro al mese.