Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni italiane, chi comanda la classifica: vecchiaia o anticipata?

Le pensioni italiane vedono la vecchiaia al primo posto, seguita da prestazioni anticipate, superstiti e invalidità.
4 mesi fa
2 minuti di lettura
pensione
Foto © Licenza Creative Commons

Dall’ultimo Osservatorio sul monitoraggio dei flussi di pensionamento, con i dati relativi ai trattamenti pensionistici del 2024 e del primo semestre 2025, un dato inconfutabile è emerso. La classifica delle pensioni italiane è guidata, anche se di poco dalla pensione di vecchiaia. Il primato è sia per il 2024 che per i primi 6 mesi del 2025.

Nel complessivo, durante l’anno 2024 sono stati avviati ben 889.642 trattamenti pensionistici. La media mensile degli assegni erogati si è attestata a 1.223 euro. Nei primi sei mesi del 2025, invece, sono state liquidate 397.691 nuove pensioni, con un importo mensile medio pari a 1.215 euro. Queste cifre includono l’intero spettro delle prestazioni previdenziali: dalle pensioni di vecchiaia a quelle anticipate, passando per le pensioni di invalidità, gli assegni sociali e le prestazioni destinate ai superstiti.

Classifica pensioni italiane: vecchiaia in testa tra le categorie

Tra tutte le forme di trattamenti pensionistici, quelle per raggiunti limiti d’età si posizionano in cima alla classifica. Nonostante le differenze numeriche tra le varie categorie, la pensione di vecchiaia (67 anni e 20 anni di contributi) si conferma la più frequente, sia nell’anno completo 2024 sia nel primo semestre del 2025.

Nel dettaglio, nel corso del 2024, sono stati erogati 271.527 trattamenti di vecchiaia, mentre nei primi sei mesi del 2025 il numero si è attestato a 117.901. Questo primato, anche se non abissale rispetto ad altre categorie, testimonia la rilevanza ancora centrale della vecchiaia come modalità di accesso al trattamento pensionistico.

Pensioni anticipate: una realtà consolidata

Accanto ai trattamenti per limiti d’età, le pensioni anticipate continuano a rappresentare una fetta rilevante del totale. Il 2024 ha visto 224.392 pensionamenti anticipati, a cui si sono aggiunti altri 98.356 nei primi sei mesi dell’anno successivo.

Questi dati dimostrano come la possibilità di uscita anticipata (rispetto ai 67 anni di età) dal mondo del lavoro sia una scelta ampiamente sfruttata da molti lavoratori, spesso favorita da specifiche misure normative.

Invalidità e assegni ai superstiti: numeri stabili

Le pensioni di invalidità e la pensione ai superstiti costituiscono due altri pilastri del sistema previdenziale italiano. Nel 2024 si sono registrati 60.094 nuovi trattamenti di invalidità, mentre da gennaio a giugno 2025 il totale ha raggiunto 23.996. Sebbene questi numeri siano inferiori rispetto a quelli relativi alla vecchiaia e all’anticipo, evidenziano comunque una presenza significativa.

Le pensioni ai superstiti hanno invece interessato 236.107 persone nel 2024, scendendo a 106.693 nel primo semestre del 2025. Questi dati rivelano quanto le prestazioni legate alla scomparsa del coniuge o di un familiare rappresentino ancora una quota importante nell’ambito delle pensioni italiane.

Pensioni italiane: importi medi in leggera flessione

Un altro dato significativo emerso dal monitoraggio riguarda l’andamento dell’importo medio delle pensioni. Se nel 2024 l’assegno mensile medio era di 1.223 euro, nel primo semestre del 2025 si è leggermente ridotto a 1.215 euro.

Sebbene la variazione sia contenuta, essa riflette una leggera tendenza al ribasso, che potrebbe essere influenzata da diversi fattori: dai nuovi criteri di calcolo all’influsso di pensionamenti con carriere lavorative meno continuative o con redditi più bassi.

Una fotografia complessiva del sistema pensioni

Complessivamente, l’analisi dei dati conferma l’articolazione complessa e multiforme delle pensioni italiane.

Le prestazioni per limiti d’età continuano a dominare, seguite a breve distanza dalle forme di pensionamento anticipato.

Anche se in misura minore, invalidità e pensioni ai superstiti mantengono la loro rilevanza nel panorama complessivo. Il numero elevato di nuove prestazioni, unito alla stabilità degli importi medi, testimonia la continuità del sistema previdenziale nel rispondere alle esigenze dei cittadini.

Riassumendo

  • Nel 2024 oltre 889.000 nuovi trattamenti pensionistici, con media mensile di 1.223 euro.
  • Nei primi sei mesi del 2025 erogate quasi 398.000 pensioni, media di 1.215 euro.
  • Le pensioni di vecchiaia restano le più numerose tra tutte le categorie analizzate.
  • Le pensioni anticipate rappresentano ancora una quota significativa del totale complessivo.
  • Invalidità e superstiti mantengono un ruolo stabile nel sistema previdenziale.
  • L’importo medio mensile mostra una lieve, ma costante, flessione nel tempo.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Germania europeizzata ed Europa germanizzata
Articolo precedente

La Germania si è europeizzata e l’Europa si è germanizzata ognuna nei difetti dell’altra

L'Europa aumenta gli acquisti di gas dagli USA
Articolo seguente

Acquisti di gas dagli USA, così l’Europa conferma il divorzio dalla Russia: ecco i numeri