Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 09 Ott, 2025

Pensioni anticipate con 64 anni di età a tutti: da 20 a 30 anni di contributi le variabili

Ecco come le pensioni anticipate potrebbero cambiare nei prossimi anni e perché le anticipate contributive a 64 anni si estendono.
3 mesi fa
2 minuti di lettura
pensioni anticipate prima dei 64 anni
© Licenza Creative Commons

Oggi solo una parte dei contribuenti italiani può accedere a una particolare forma di pensione anticipata a 64 anni di età. Si tratta dei lavoratori e contribuenti il cui primo contributo versato, registrato nell’estratto conto INPS a loro nome, è successivo al 31 dicembre 1995. In altre parole, parliamo di soggetti che hanno ricevuto il primo accredito contributivo solo a partire dal 1° gennaio 1996. Si tratta di una limitazione severa, considerando che ci sono ancora molti contribuenti che non sono in pensione e che hanno cominciato a versare i contributi prima del 1996. Tuttavia, questo meccanismo potrebbe presto cambiare: si parla infatti di una possibile estensione della misura, anche se dal 2030 potrebbero essere introdotti nuovi requisiti e parametri.

La pensione a 64 anni oggi: ecco come funziona l’anticipata dopo le novità 2025

Vediamo quali sono, ad oggi, i requisiti certi per accedere alla pensione anticipata contributiva, riservata a una categoria ristretta di contribuenti. Questa pensione si ottiene se si rispettano i seguenti criteri:

  • almeno 64 anni di età;
  • almeno 20 anni di contributi;
  • primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995.

La misura riguarda dunque una platea molto limitata. Inoltre, ai vincoli sopra citati si aggiunge un ulteriore requisito, ovvero il raggiungimento di un importo minimo della prestazione. In parole semplici, l’INPS non concede l’uscita a 64 anni se, al momento della domanda, l’importo della pensione non raggiunge una soglia minima stabilita.

Importi soglia delle pensioni: per l’anticipata servono importi minimi

In concreto, anche chi ha tutti i requisiti anagrafici e contributivi e ha il primo accredito dopo il 1995 potrebbe non andare in pensione, se non raggiunge l’importo minimo richiesto.

Ecco gli importi soglia validi per il 2025, che potranno cambiare negli anni successivi:

  • 1.616,07 euro mensili: pensione almeno pari a 3 volte l’assegno sociale;
  • 1.508,32 euro mensili: pensione almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale, per donne con un figlio;
  • 1.400,59 euro mensili: pensione almeno pari a 2,6 volte l’assegno sociale, per donne con due o più figli.

Le novità 2025 sulle pensioni anticipate contributive a 64 anni di età

Dal 2025, sono state introdotte novità importanti che rendono più semplice raggiungere le soglie di importo richieste. È infatti stata riconosciuta la possibilità di utilizzare la previdenza complementare per integrare l’importo della pensione.

In pratica, se con la sola pensione INPS non si raggiunge l’importo minimo, è possibile usare anche quanto maturato nella previdenza integrativa. Chi ha aderito a un fondo pensione aggiuntivo, oltre ai contributi obbligatori versati all’INPS, potrà usare la rendita integrativa per soddisfare il requisito economico. Tuttavia, in questo caso, servono almeno 25 anni di contributi, non più solo 20.

Naturalmente, questa possibilità è riservata a chi ha versato in fondi pensione complementari: non è quindi accessibile a tutti.

Il futuro delle pensioni a 64 anni: estensione ma peggioramento dei requisiti

Il fatto che si cominci a collegare la previdenza obbligatoria a quella integrativa è indicativo di ciò che potremmo aspettarci in futuro. Tra l’ipotesi di destinazione obbligatoria del TFR ai fondi pensione e il potenziamento della previdenza complementare (auspicato anche dall’Unione Europea), sembra profilarsi un sistema ibrido tra primo e secondo pilastro pensionistico.

Anche il futuro della pensione anticipata a 64 anni potrebbe essere coinvolto in questi cambiamenti. L’idea è di estendere la misura anche ai contribuenti con una carriera mista, cioè a chi ha contributi versati anche prima del 1996. Tuttavia, l’estensione potrebbe essere accompagnata da requisiti più severi.

Infatti, dal 2030 sono previste modifiche ai criteri di accesso. La soglia minima della pensione non sarà più pari a 3 volte l’assegno sociale, ma salirà a 3,2 volte. Questo comporterà un aumento automatico degli importi da raggiungere, anche per le lavoratrici madri.

Si ipotizza inoltre un innalzamento del requisito contributivo minimo, che potrebbe passare a 30 anni, almeno per chi sfrutta anche la previdenza integrativa. Di conseguenza, è probabile che le pensioni anticipate contributive senza previdenza complementare richiederanno almeno 25 anni di contributi, sancendo la fine delle uscite con solo 20 anni di versamenti, come accade oggi con le pensioni di vecchiaia.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

gratuito patrocinio
Articolo precedente

Gratuito patrocinio: quanto devi guadagnare (al massimo) per ottenerlo nel 2025

Vontobel: Certificate Fast su Portafoglipo Misto USA 21,36% annuo
Articolo seguente

Certificate Fast su Portafoglipo Misto USA 21,36% annuo