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Oggi: 22 Ott, 2025

Pensione per disoccupati con l’APE sociale, novità: meno contributi necessari ecco perché

Si può andare in pensione con l'Ape sociale anche senza la Naspi, e per i disoccupati si aprono le porte del pensionamento più facilmente.
2 mesi fa
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L’Ape sociale è una misura che, nel tempo, ha assunto un ruolo sempre più importante nel sistema previdenziale italiano. Si tratta di un assegno che accompagna il pensionato fino ai 67 anni di età, risultando un’opportunità preziosa per molti contribuenti che desiderano anticipare l’uscita dal lavoro.

Oggi, però, arrivano novità significative che la rendono, se possibile, ancora più vantaggiosa rispetto alle sue origini. Alcune sentenze dei giudici, infatti, semplificano l’accesso alla misura, permettendo a certi lavoratori di andare in pensione anticipata senza dover raggiungere la – indubbiamente lunga – carriera contributiva di 36 anni, richiesta invece nelle regole attuali.

Pensione per disoccupati con l’APE sociale, novità: meno contributi necessari, ecco perché

L’Ape sociale è destinata solo a determinate categorie di contribuenti: invalidi, caregiver, disoccupati e addetti ai lavori gravosi.

I requisiti previsti sono: 63 anni e 5 mesi di età minima e 30 o 36 anni di contributi versati, a seconda della categoria.

Ogni tipologia di beneficiario ha condizioni specifiche:

  • gli invalidi devono avere un riconoscimento di invalidità civile pari ad almeno il 74% da parte delle commissioni mediche dell’INPS;
  • gli addetti ai lavori gravosi devono aver svolto tali mansioni per 7 degli ultimi 10 anni o 6 degli ultimi 7 anni di carriera;
  • i caregiver devono risultare conviventi con il parente disabile grave da assistere da almeno 6 mesi prima della domanda di Ape sociale;
  • i disoccupati devono aver terminato integralmente la percezione della Naspi spettante.

Ecco come funziona la pensione con l’Ape sociale

Tutte le categorie indicate accedono alla misura con almeno 30 anni di contributi, tranne i lavoratori gravosi, per i quali ne servono 36.

La novità più rilevante riguarda i disoccupati: alcune sentenze hanno esteso la possibilità di ottenere l’Ape sociale anche a chi non ha percepito la Naspi.

Secondo la normativa vigente, senza Naspi un disoccupato non può accedere all’Ape sociale, a meno che non rientri nelle 18 categorie di lavoro gravoso previste: in quel caso, con 36 anni di contributi, può comunque usufruirne. Tuttavia, raggiungere 30 anni di contributi è molto più semplice rispetto a raggiungerne 36.

Buone notizie per i disoccupati, ecco cosa cambia

Per i disoccupati, arrivano ottime prospettive. Va detto che le sentenze non modificano la legge, e l’INPS continua ad applicare le regole previste dalla normativa. Tuttavia, se l’orientamento dei giudici dovesse consolidarsi, l’INPS potrebbe essere costretto ad adeguarsi.

L’ampliamento dell’Ape sociale ai disoccupati che non hanno richiesto la Naspi non è più solo un’ipotesi: già lo scorso anno alcuni tribunali hanno dato ragione a contribuenti licenziati senza aver chiesto l’indennità.

Le sentenze hanno stabilito che chi ha diritto alla Naspi non è obbligato a richiederla e può passare direttamente alla domanda di Ape sociale, a patto che la perdita del lavoro sia stata involontaria.

I Giudici creano solo i precedenti, ma l’INPS si deve adeguare o no?

Il precedente giurisprudenziale consente a chi è in questa situazione di presentare comunque domanda di pensione, anche in caso di rigetto da parte dell’INPS.

In alcuni casi, questa via è molto più favorevole del previsto.

Esempio: un lavoratore edile rientra tra gli addetti ai lavori gravosi e, secondo la normativa, dovrebbe raggiungere 36 anni di contributi per accedere all’Ape sociale. Se però perde il lavoro, può richiederla come disoccupato, anche senza aver percepito la Naspi.

Attenzione: se la Naspi viene richiesta e percepita, bisogna attendere la sua ultima mensilità prima di poter passare all’Ape sociale, poiché le due prestazioni non sono cumulabili.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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