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Oggi: 17 Dic, 2025

Pensione anticipata nel mirino del maxiemendamento alla manovra 2026: finestra lunga e tagli al riscatto laurea

La manovra 2026 vuole ridisegnare la pensione anticipata, con attese più lunghe e nuovi limiti sul riscatto della laurea
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La legge di bilancio per il 2026 entra nella sua fase decisiva con la presentazione del maxiemendamento. L’obiettivo è arrivare al via libera del Senato entro lunedì 23 dicembre, rispettando una tabella di marcia serrata. Dopo questo passaggio, il testo approderà alla Camera dei deputati per l’ultimo voto, con la speranza che l’iter parlamentare non subisca intoppi imprevisti. Il traguardo resta quello fissato: l’approvazione definitiva entro il 31 dicembre, così da consentire la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore delle nuove regole dal 1° gennaio 2026. In questo modo si evita anche il rischio di un esercizio provvisorio, scenario poco gradito sia sul piano interno sia nei rapporti con le istituzioni europee.

All’interno del maxiemendamento trovano spazio numerose misure, ma una delle novità più rilevanti riguarda il sistema previdenziale, con particolare attenzione alla pensione anticipata ordinaria.

Come funziona oggi la pensione anticipata ordinaria

Ricordiamo che la pensione anticipata ordinaria è il canale che oggi permette l’uscita dal lavoro indipendentemente dall’età prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni), una volta raggiunti determinati livelli contributivi. Servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Questo meccanismo, nel tempo, è diventato uno degli strumenti più utilizzati per lasciare l’attività lavorativa prima del raggiungimento dei requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia.

Detti requisiti, sempre secondo quanto prevede la manovra, aumenteranno di 1 mese nel 2027 e di ulteriori 2 mesi dal 2028.

Dal 2023 finestra mobile più lunga

L’emendamento  interviene su questo istituto introducendo una doppia stretta che avrà effetti graduali nel corso degli anni. Il primo intervento riguarda l’allungamento della cosiddetta “finestra mobile”, ovvero il periodo di attesa tra la maturazione dei requisiti e il momento in cui viene effettivamente erogato il primo assegno previdenziale.

Attualmente tale attesa è pari a tre mesi. Con le nuove disposizioni, a partire dal 2032, la finestra si allargherebbe a quattro mesi. L’anno successivo il tempo di attesa salirebbe ulteriormente a cinque mesi, per poi raggiungere i sei mesi dal 2034 in avanti. In sostanza, anche una volta raggiunti i contributi necessari, l’uscita effettiva dal sistema previdenziale sarà posticipata rispetto a oggi.

L’effetto concreto è un differimento dell’assegno che, nel complesso, contribuisce a ridurre la spesa previdenziale nel medio e lungo periodo. La pensione anticipata resterà, quindi, possibile, ma diventerebbe meno immediata rispetto al passato.

Riscatto laurea triennale meno conveniente

Accanto a questo primo intervento, il maxiemendamento introduce una seconda misura che colpisce in modo specifico chi ha fatto ricorso al riscatto degli anni universitari (c.d. riscatto della laurea), in particolare  con riferimento alla laurea triennale. Il riscatto della laurea breve consente finora di valorizzare gli anni di studio ai fini pensionistici, anticipando il momento del raggiungimento dei requisiti. Con le nuove regole, il peso di questi periodi verrebbe progressivamente ridimensionato.

Nel dettaglio, i mesi riscattati continuerebbero a essere considerati, ma con una decurtazione crescente nel tempo. Nel primo anno di applicazione è previsto un taglio di sei mesi.

Nel 2032 la riduzione salirà a dodici mesi, mentre nel 2033 diventerà di diciotto mesi. Per chi maturerà i requisiti nel 2034, il taglio arriverà a due anni, pari a ventiquattro mesi. Infine, nel 2035, la penalizzazione toccherà i trenta mesi. Questo significa che, pur avendo riscattato la laurea, una parte di quei periodi non sarà più utile per anticipare l’accesso alla pensione anticipata.

Pensione anticipata: modifiche per un sistema previdenziale più sostenibile

L’impianto complessivo delle nuove norme mostra una chiara direzione: rendere più graduale e meno conveniente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, senza però eliminare del tutto questa possibilità. L’intervento sulla finestra mobile e la revisione del valore del riscatto della laurea rispondono all’esigenza di contenere la spesa e di rendere il sistema previdenziale più sostenibile nel tempo, in un contesto segnato dall’invecchiamento della popolazione e dalla riduzione del numero di lavoratori attivi.

La manovra 2026, dunque, non si limita a una semplice conferma delle regole esistenti, ma introduce cambiamenti che avranno effetti concreti sulle scelte previdenziali dei prossimi anni. La pensione anticipata resta un pilastro del sistema, ma con tempi più lunghi e criteri più rigidi, destinati a incidere sulle aspettative di chi guarda all’uscita dal lavoro prima dell’età di vecchiaia.

Riassumendo

  • La legge di bilancio 2026 punta all’approvazione definitiva entro fine dicembre.
  • Il maxiemendamento interviene in modo rilevante sulle regole della pensione anticipata.
  • Restano invariati i requisiti contributivi per l’uscita anticipata senza vincoli di età.
  • Dal 2032 aumenta gradualmente la finestra di attesa per ricevere l’assegno previdenziale.
  • Penalizzazioni progressive per chi ha riscattato la laurea triennale ai fini pensionistici.
  • Le misure mirano a contenere la spesa e rafforzare la sostenibilità del sistema previdenziale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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