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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensione anticipata in manovra: quota 103 e opzione donna senza proroga ma diritti cristallizzati

La legge di bilancio 2026, per ora, non proroga Quota 103 e Opzione donna, segnando la fine delle pensioni anticipate flessibili
1 mese fa
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pensione 71 anni
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Ci si aspettava una proroga. Proroga che non è arrivata. La legge di bilancio 2026, nella versione licenziata dal Governo nella seduta del Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025, non prevede più vita per Quota 103 e Opzione donna.

Dunque, almeno per ora, le due forme di pensionamento anticipato si fermeranno al 31 dicembre 2025. Questo significa nessuna possibilità nel 2026 di poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro prima del raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (oggi fissata a 67 anni). E nessuna chance di uscire con la pensione anticipata ordinaria, che oggi richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini. Ovvero 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, il tutto a prescindere dall’età anagrafica.

La pensione anticipata con Quota 103: dal 2023 ad oggi

La pensione anticipata Quota 103 ha fatto il suo debutto, sul panorama pensionistico italiano, nel 2023. Susseguitasi a Quota 102 (che a sua volta ha fatto seguito a Quota 100), è nota anche come pensione anticipata flessibile. Permette attualmente il pensionamento con 41 anni di contributi a chi ha 62 anni di età. Requisiti questi, che in base alla versione vigente, devono essere maturati entro il 31 dicembre 2025.

Nel 2024 è stato collegato a Quota 103 anche il c.d. bonus Maroni (per la versione Quota 103 del 2025 si chiama bonus Giorgetti). In sintesi, per chi matura i requisiti per Quota 103 e decide di non andare in pensione si prevede un incentivo. Una busta paga più alta grazie alla mancata trattenuta della quota di contributi INPS a carico del lavoratore. Tuttavia, questo beneficio ha anche l’altra faccia della medaglia. Meno contributi INPS significa anche meno montante contributivo e, quindi, incidenza negativa sull’importo della futura pensione.

Opzione donna: una soluzione non per tutte

Riguardo Opzione donna, l’ultima proroga è giunta con la legge di bilancio 2025 e negli anni è stata anche oggetto di revisione (in senso restrittivo). Alla versione oggi in vigore possono accedere alla pensione anticipata le donne che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano compiuto almeno 61 anni e possano vantare 35 anni di contributi. Tuttavia, la norma prevede una riduzione del requisito anagrafico per chi ha figli: un anno in meno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

In pratica, una lavoratrice con due figli potrà andare in pensione a 59 anni. Mentre una con un solo figlio potrà farlo a 60, mantenendo in entrambi i casi l’anzianità contributiva minima di 35 anni.

La misura non si limita ai requisiti di età e contributi. Per usufruirne, la lavoratrice deve trovarsi in una delle seguenti situazioni:

  • assistenza a un familiare disabile grave: deve assistere, da almeno sei mesi, un coniuge, parte dell’unione civile o parente di primo grado convivente con handicap grave ai sensi della legge 104/1992. In alternativa, può assistere un parente o affine di secondo grado convivente, se i familiari più prossimi (genitori, coniuge o partner civile della persona disabile) hanno compiuto 70 anni, sono anch’essi invalidi, oppure sono deceduti o mancanti;
    invalidità personale: deve avere una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, accertata dalle commissioni mediche competenti;
  • crisi aziendale: deve essere una lavoratrice dipendente o licenziata da aziende per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi presso la struttura per la crisi d’impresa, secondo quanto previsto dalla legge 296/2006.

Pensione anticipata con quota 103 e opzione donna: nessuna traccia di proroga

Mentre l’attuale testo della manovra di bilancio 2026 stabilisce la proroga di Ape sociale, niente viene stabilito per Quota 103 e Opzione donna. Significherebbe, ad esempio, che chi maturerà 62 anni di età e 41 anni di contributi nel 2026 non potrà sfruttare più la pensione anticipata flessibile (Quota 103). Così come le donne che matureranno i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2025 non potranno sfruttare Opzione donna nel 2026.

Da sottolineare che la manovra dovrà ancora essere discussa in Parlamento per l’approvazione definitiva. Quindi, le cose potrebbero cambiare in corso d’opera prima della versione definitiva della finanziaria che sarà spedita in Gazzetta Ufficiale.

Quota 103 e opzione donna: diritti cristallizzati anche senza proroga

A ogni modo, anche se sarà confermata la NON proroga, chi avrà già maturato prima del 2026 i requisiti, potrà andare in pensione anticipata con Quota 103. Ovvero Opzione donna anche dopo il 31 dicembre 2025. E’ questa la c.d. cristallizzazione del diritto alla pensione.

Questo significa, ad esempio, che un lavoratore che entro il 31 dicembre 2025 avrà conseguito 41 anni di contributi e 62 anni di età, potrà uscire dal lavoro (andare in pensione) anche nel 2026 oppure in anni successivi e ciò anche se Quota 103 non verrà prorogata. Così come la lavoratrice che, entro il 31 dicembre 2024, avrà maturato i requisiti per Opzione donna potrà andare in pensione con questa formula anche nel 2026 o anni successivi e anche se Opzione donna non esisterà più.

Riassumendo

  • Nessuna proroga per Quota 103 e Opzione donna nella legge di bilancio 2026.
  • Entrambe le misure termineranno il 31 dicembre 2025, salvo modifiche parlamentari.
  • Quota 103 consente il pensionamento con 62 anni e 41 di contributi.
  • Opzione donna richiede 61 anni e 35 di contributi, riducibili con figli.
  • Restano validi i diritti maturati entro il 2025 grazie alla cristallizzazione.
  • Solo l’Ape sociale è prorogata nella manovra di bilancio 2026.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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