Prosegue il trend positivo per il mercato del lavoro in Italia. Nel mese di ottobre di quest’anno il tasso di disoccupazione è sceso al 6% dal 6,2% di settembre, riflettendo una riduzione di 59.000 persone in cerca di lavoro. Al contrario, sale il tasso di occupazione dal 62,6% al 62,7% e come vedremo il dato è stato trainato dalla componente femminile. Infine, stabile il tasso di inattività al 33,2%.
Boom di posti di lavoro stabili
I dati in valore assoluto ci dicono che il numero degli occupati sia aumentato di 75.000 unità rispetto a settembre e di 225.000 su base annua. Nel dettaglio, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono cresciuti di 31.000 unità (+289.000 annuali), mentre quelli a tempo determinato di 13.000 (-187.000 su anno).
E sono aumentati di 32.000 unità anche i lavoratori indipendenti, che nel confronto annuo segnano +123.000.
Dunque, l’occupazione è stata trainata essenzialmente dai posti di lavoro stabili rispetto al mese precedente. E nel confronto con l’ottobre del 2024 sono aumentati in controtendenza ai posti di lavoro a termine. Altra smentita di chi sostiene che il mercato del lavoro in Italia stia diventando sempre più precario, ripetendo una frase fatta senza attinenza ai dati ufficiali.
Occupazione femminile in forte recupero
Torniamo all’occupazione femminile: +36.000 unità mensili e +169.000 su anno. Il tasso tra le donne sale dal 53,3% al 54,2% (nuovo record storico) in un anno, mentre scende appena tra gli uomini dal 71,3% al 71,2%: +39.000 posti mensili e +55.000 annuali. In altri termini, le donne hanno inciso per oltre il 75% dei posti di lavoro creati nei dodici mesi.
Inattivi in risalita tra giovanissimi
Per quanto riguarda le classi di età, i posti creati tra i giovani tra 15 e 24 anni sono stati 13.000 in un mese, mentre sono diminuiti di 108.000 unità nell’anno. Di fatti, l’occupazione è scesa dal 19,5% al 17,5%.
Sceso anche il tasso di disoccupazione dal 21,6% di settembre al 19,8%. Risalita degli inattivi di 17.000 unità nel mese e 143.000 nell’anno.
Tra i 15 e 64 anni sono stati creati ad ottobre 49.000 posti di lavoro, mentre nell’anno segnano +343.000 unità. Il tasso di occupazione è salito al 67,1% dal 65,2% di dodici mesi prima.
Occupazione femminile resta bassissima
Cosa ci dicono questi dati? L’occupazione femminile resta relativamente bassa nel confronto internazionale, ma sta colmando le distanze con quella maschile italiana. In un solo anno, il gap è sceso dal 18% al 17%. Altro aspetto importante riguarda la natura dei posti di lavoro creati, cioè stabili. I nuovi occupati su base annua hanno un contratto a tempo indeterminato. E nel frattempo sono tornati a crescere anche i lavoratori indipendenti, vale a dire il popolo delle partite iva.
Il tasso di occupazione resta di una decina di punti percentuali inferiore alla media UE, depresso dalla scarsa partecipazione femminile e dei giovani al mercato del lavoro. Un fenomeno che riguarda essenzialmente il Sud, dove solo negli ultimi mesi la percentuale di occupati ha superato per la prima volta la soglia del 50%.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
