E’ in arrivo in questi giorni la seconda tranche dei rimborsi per i possessori dei vecchi bond General Motors finiti in default nel 2009. Dopo una prima assegnazione di azioni e warrant avvenuta lo scorso mese di maggio pari a circa il 25% del valore nominale delle obbligazioni, la Wilmington Trust Company, sta procedendo alla distribuzione di altre azioni e warrant agli ex bondholders, fra cui anche 11 mila risparmiatori italiani. Va ricordato che la distribuzione delle tranches di azioni GM avviene ogni tre mesi, secondo quanto già stabilito lo scorso anno dalla Motors Liquidation Company, la società finita in Chapter 11, dopo l’approvazione del piano di salvataggio dell’ex numero uno mondiale dell’auto e la contestuale ristrutturazione del debito rimasto insoluto.
Sicché i risparmiatori stanno ricevendo in questi giorni la seconda tranche di azioni e warrant assegnata lo scorso 30 giugno, ma alcuni anche quella del 30 settembre. Il ritardo rispetto alla data di ripartizione – fa notare un operatore di Deutsche Bank – dipende dalle singole banche e non dal Trust che mette a disposizione i titoli entro 30 giorni dalla chiusura dei conti presso le casse di compensazione internazionali. Si tratta, comunque, di briciole, rispetto alla prima e più corposa assegnazione di nuove azioni GM (5,7 ogni 1.000 obbligazioni al prezzo di 30,45 dollari), più warrant di serie A (5,2 ogni 1.000 obbligazioni al prezzo di 20,50 dollari) e warrant di serie B (5,2 ogni 1.000 obbligazioni al prezzo di 15,52 dollari). In particolare la seconda tranche ha assegnato 1,5 azioni GM ogni 10.000 vecchie obbligazioni possedute con arrotondamento per eccesso, così come per l’assegnazione di warrant di tipo A e di tipo B, ai prezzi e al cambio del 31 Ottobre.
Eventuali conguagli in denaro saranno effettuati alla fine della ripartizione del monte crediti.
Dopo la prima assegnazione, le azioni GM hanno perso un quarto del loro valore

Forse gli investitori si aspettavano di ricevere qualcosa di più, ma – come precisa l’operatore di Deutsche Bank – la prima tranche di rimborsi è stata calcolata prendendo come base un monte crediti ammesso ai rimborsi di 42 miliardi di dollari. Una stima prudenziale, volutamente elevata, ma che nella realtà dei calcoli si aggira sui 37 miliardi di dollari, come anche indicato nel prospetto di quotazione della nuova GM in borsa. Considerato anche che buona parte di azioni e warrant residui devono essere utilizzati per pagare il costo di esercizio del Trust, non rimarrà ancora molto da assegnare agli investitori. Non solo. Gli ex obbligazionisti si ritrovano in mano adesso titoli azionari e warrant che in sei mesi hanno perso circa un quarto del loro valore, per cui, a conti fatti, ai valori attuali si ritrovano in mano il 19% del valore nominale delle vecchie obbligazioni GM. E’ anche vero che se le azioni (e i warrant) del colosso automobilistico dovessero risalire la china fino a superare i 100 dollari, gli investitori recupererebbero tutto guadagnandoci anche qualcosa se la casa automobilistica americana tornasse a distribuire il dividendo, nonostante le difficoltà in Europa.
General Motors: calano gli utili a causa delle difficoltà in Europa

E’ la Cina la nuova area di crescita per General Motors

Il gruppo prevede di superare i due milioni di veicoli venduti entro l’anno e di stabilire un nuovo record di vendite per l’intero 2011 con l’intento di superare la concorrente giapponese Toyota e tornare il numero uno mondiale grazie appunto all’impulso della Cina. Il mercato automobilistico cinese è destinato a crescere circa del 5% nel 2011, secondo la Cina Automobile Manufacturers (Caam), che ha compiuto una significativa revisione verso il basso delle previsioni di gennaio che si aggiravano ancora tra il 10% e il 15%. Nel 2010, le vendite di auto in Cina erano cresciute di oltre il 32%, dopo l’impennata del 46% nel 2009.
