Il mese scorso, il Tesoro collocava sul mercato il suo primo BTp green, un titolo di stato del tutto simile a quelli ordinari, tranne per il fatto che i proventi raccolti verranno impiegati a favore della sostenibilità ambientale, finanziando alcune specifiche aree di intervento elencate in fase di lancio. L’emissione fu abbondante, pari a 8,5 miliardi di euro, trainata da una domanda altrettanto cospicua. Il bond scade in data 30 aprile 2045 e offre cedola fissa dell’1,5% (ISIN: IT0005438004).

Il suo debutto sul mercato secondario è avvenuto in un clima abbastanza positivo.

L’11 marzo scorso, a soli tre giorni dall’avvio delle negoziazioni, il BTp green sfiorava la quotazione di 103, vedendo scendere il rendimento di una decina di punti base. Ma l’1 aprile scorso, l’ultima seduta prima della pausa del lungo fine settimana, il prezzo risultava sceso a 101. Un paio di sedute prima, era arrivato a scivolare poco sotto la pari. Attualmente, quindi, offre un rendimento alla scadenza in area 1,44%.

BTp green, sul Mercato obbligazionario Telematico è boom dei prezzi

Il clima sui mercati

Il punto è che il BTp green sta risentendo del tendenziale rialzo dei rendimenti in tutta l’Eurozona, anzi su tutti i mercati avanzati e non, provocato dalla reflazione in corso e dalle migliorate prospettive per l’economia globale. L’Italia sta riuscendo a contenere questa tendenza, essendo partita da rendimenti più alti. I nostri spread con la nascita del governo Draghi a febbraio si sono contratti di una ventina di punti, attestandosi in queste settimane in area 95. Ciò ha permesso ai nostri titoli di offrire rendimenti stabili o persino di poco calanti, pur in un contesto di per sé sfavorevole.

Nelle prime 19 sedute di negoziazione, il BTp green è stato oggetto di scambi per un controvalore di 570 milioni di euro. In pratica, è passato di mano il 6,7% dell’intero importo negoziabile, pari a una media giornaliera dello 0,35%.

In valore, parliamo di 30 milioni a seduta e di un contratto medio di circa 40.230 euro, quest’ultimo in linea con i numeri che emergono un po’ per tutte le emissioni del Tesoro italiano.

Se dovessimo raffrontare l’andamento di questo bond con quello di durata residua più simile, il BTp settembre 2044, otteniamo che il suo rendimento risulti al momento intorno a un quarto di punto percentuale superiore. Se una parte di questo “premio” può essere ascritto alla maggiore durata, possiamo affermare senza ombra di dubbio che in questa fase il mercato stia pretendendo un extra per acquistare il bond verde, probabile segno della cautela con cui gli investitori si approccerebbero a queste emissioni, scrutandone le effettive finalità.

BTp green, accoglienza positiva tra i piccoli investitori

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