Mentre si conclude domani il calendario delle emissioni relativo al primo trimestre dell’anno, nuovi BTp arriveranno tra l’1 aprile e il 30 giugno. Il Ministero di economia e finanze ha pubblicato alcune informazioni salienti con riferimento al programma del secondo trimestre. Saranno tre i nuovi bond in emissione:

  • BTp a 5 anni 01/08/2028
  • BTp a 7 anni 15/06/2030
  • BTp a 10 anni 01/11/2033

In tutti e tre i casi, il Tesoro stima emissioni per 10 miliardi di euro prima che tali titoli saranno rimpiazzati da altri della medesima durata iniziale.

Come potete notare, le emissioni di nuovi BTp riguarderanno le scadenze medio-lunghe più importanti per il mercato: a 5, 7 e 10 anni. E’ il tratto della curva più battuto dagli investitori individuali (famiglie), tra le altre cose. Attualmente, le scadenze “benchmark” sono rispettivamente l’1 aprile 2028, il 15 dicembre 2029 e l’1 maggio 2033.

Ci saranno anche possibili emissioni di ulteriori tranche di BTp già in circolazione:

  • BTp 28 marzo 2025 cedola 3,40%
  • BTp 15 aprile 2026 cedola 3,80%
  • BTp 01 aprile 2028 cedola 3,40%
  • BTp 01 maggio 2033 cedola 4,40%

Emissioni BTp per 235 miliardi tra aprile e dicembre

Questo significa che il Tesoro potrebbe continuare ad emettere gli attuali “benchmark” a 2, 3, 5 e 10 anni. Avete anche potuto notare la mancata indicazione dei tassi cedolari per le emissioni di nuovi BTp. E’ ovvio che non compaia, visto che la loro fissazione dipenderà dalle condizioni di mercato nel momento in cui tali emissioni saranno realizzati. Li conosceremo a ridosso delle prime tranche. E tenete conto che nei prossimi mesi potremmo assistere a cambiamenti anche drastici dei rendimenti, dato che la Banca Centrale Europea concluderebbe la stretta monetaria al più tardi entro luglio. Almeno, stando alle previsioni.

D’altra parte, oggi come oggi il Tesoro non fisserebbe con ogni probabilità la cedola del BTp a 10 anni al 4,40% come per l’attuale “benchmark”. Infatti, il rendimento decennale in queste ultime sedute oscilla tra il 4% e il 4,20%. Il calo risente delle incertezze legate alla crisi bancaria e alle attese di un minore inasprimento delle condizioni monetarie nei prossimi mesi.

Nei primi due mesi dell’anno, le emissioni di BTp a medio-lunga scadenza hanno ammontato a 54 miliardi di euro e hanno rifinanziato titoli in scadenza, sempre a medio-lungo termine, per 18 miliardi. Altri 30,5 miliardi sono state annunciate per il mese di marzo, per cui da aprile a dicembre le ulteriori emissioni lorde medio-lunghe ammonteranno a 235 miliardi. Al netto delle scadenze, nel periodo sarebbero pari a 20 miliardi. Il costo di emissione di gennaio e febbraio in media è salito al 3,53% contro l’1,71% del 2022.

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