Il Sudafrica cerca di uscire dalla crisi. Il rendimento dei bond sudafricani (ZAR) è sceso molto da inizio anno e la valuta locale si sta rafforzando nei confronti delle monete forti. Le obbligazioni governative a 10 anni con cedola 10,50% (codice ISIN ZAG000016320 ) sono salite di sette figure offrendo un rendimento del 8,6% a scadenza.  Stesso rendimento, più o meno, anche per le obbligazioni emesse dalla BEI con cedola 8,125% e scadenza dicembre 2026 (codice ISIN XS1167524922) il cui rating (S&P AAA) è decisamente più alto di quello del Sudafrica (S&P BBB-).

Allo stesso tempo, il rand si è rafforzato nei confronti dell’euro del 16% tornando ai livelli di un anno fa quando scambiava intorno a 15. Cosa è successo?

Sudafrica, il rand si è rafforzato del 16 da inizio anno

Secondo gli analisti, i motivi sono essenzialmente due: uno politico e l’altro economico. Quello politico è legato al risultato delle elezioni legislative del Sudafrica che hanno visto lo storico partito ANC diretto da Jacob Zuma riconfermarsi ai vertici del potere, benché il risultato elettorale abbia mostrato un calo dei consensi. Quello economico è invece legato alla fine della crisi che ha colpito duramente in Sudafrica in questi ultimi sette anni. il crollo della domanda di minerali di cui il paese è grande esportatore e l’aumento degli scioperi dei minatori hanno infatti messo in ginocchio l’economia sudafricana che timidamente si sta riprendendo dallo shock al pari di altre economie dipendenti dall’export di commodities. Le previsioni di crescita del Sudafrica – secondo la Banca centrale sudafricana – restano molto basse per il 2016, tra lo 0% e lo 0,6%, ma non si è più in fase recessiva.

Sudafrica, paese più sviluppato del continente

il Sudafrica e’ sicuramente il Paese di gran lunga più sviluppato del continente. Ha un eccellente sistema finanziario e bancario, una struttura produttiva avanzata (automotive, difesa, ICT, medicina, farmaceutica), dispone di un’ottima rete infrastrutturale, di buona regolazione e di radicate tradizioni industriali.

E’ inoltre il Paese più ricco del globo di riserve minerali non-energy, è di gran lunga il maggior produttore di cromo, platino, vanadio, manganese, ed il terzo di oro. Nel Paese operano filiere produttive di rilevanza mondiale nei settori agroalimentare, finanziario, dell’ingegneria estrattiva e della trasformazione chimica. Dopo il rallentamento legato alla crisi internazionale, grazie ai buoni risultati del settore manifatturiero ed estrattivo, oltre che all’effetto degli investimenti per i Mondiali di Calcio del 2010, la crescita economica è stata moderatamente sostenuta a partire dal 2010 (3,1% nel 2010, 3,6% nel 2011 e 2,5% nel 2012) scendendo tuttavia all’1,9% nel 2013, all’1,4% nel 2014 e al 2,5% per il 2015. Il deficit di bilancio dovrebbe stabilizzarsi attorno al 3,9 per cento nel 2015/2016. La spesa pubblica, infine, dovrebbe aggirarsi intorno al 29% del Pil nel 2016.